Alberto Donzelli, medico specialista in Igiene e Medicina preventiva e in Scienza dell’Alimentazione, già membro del Consiglio Superiore di Sanità, e Presidente della Fondazione Allineare Sanità e Salute è intervenuto alla Camera dei Deputati in merito agli effetti, a distanza di tempo, delle vaccinazioni anti Covid su vaccinati e non.
Dati alla mano, il dott. Donzelli cita diversi studi che dimostrerebbero come il livello di copertura dei vaccini dall’infezione nelle persone vaccinate sia uguale se non, in alcuni casi, addirittura inferiore a quello dei non vaccinati e dei guariti.
Gli studi e le ricerche scientifiche prese in considerazione da Donzelli, come quelli del Qatar o degli Stati uniti, fino ad arrivare alla più vicina Francia, dimostrano come il livello di copertura di vaccini come Pfizer e Moderna, nell’arco di un anno trascorso dall’ultima dose, sia minore nei vaccinati rispetto a quello dei non vaccinati.
Queste indagini restituiscono dati preoccupanti rispetto all’inefficacia dei cosiddetti ‘booster,’ a seguito dei quali, dopo 4 mesi, il livello di copertura dall’infezione risulta inferiore del 30% nei vaccinati rispetto ai non vaccinati, arrecando grossi danni alla comunità.
In Italia, uno studio svolto sui bambini vaccinati compresi nella fascia d’età che va dai 5 agli 11 anni attesta che gli infettati a distanza di mesi tra i vaccinati sono maggiori del 41% rispetto ai non vaccinati. Nei giovani compresi nella fascia d’età tra i 12 ai 39 anni, la percentuale delle infezioni nei vaccinati sale al 51% in più dei non vaccinati.