“Le dimissioni da Ct della Nazionale sono state una mia scelta personale. Ringrazio il presidente Gabriele Gravina per la fiducia, insieme a tutti i membri della Figc. Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e tifosi che mi hanno accompagnato in questi 5 anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell’europeo 2020. È stato un onore, Azzurri”.
Così Roberto Mancini spiega tutto senza spiegare, in realtà, nulla. L’ormai ex commissario tecnico della nazionale di calcio italiana, vincitore dell’Europeo del 2021, ha postato queste righe scarne su Instagram dopo che, a ora di pranzo, la Figc aveva annunciato le sue dimissioni. Un fulmine a ciel sereno, nonostante Libero nella serata di ieri avesse anticipato nella sorpresa generale la clamorosa decisione del tecnico jesino, oggi divenuta realtà. Le motivazioni restano un mistero: c’è chi parla di incomprensioni con Gravina, chi di un malcontento covato nel tempo, chi di un inserimento di nuovi membri nel suo staff (uno su tutti, il capitano della Nazionale, Leonardo Bonucci, ormai ai margini nella Juventus), chi di un mancato gradimenti degli avvicendamenti seguiti ai vari campionati europei e mondiali delle categorie giovanili.
Ora, la caccia al sostituto, con due nomi su tutti: Luciano Spalletti e Antonio Conte. Due allenatori diversissimi, entrambi disoccupati, entrambi con carriere prestigiose alle spalle. Il tecnico di Certaldo viene dal clamoroso scudetto con il Napoli, una cavalcata epica mai in discussione che ne ha rilanciato prepotentemente le quotazioni; d’altro canto, però, non ha mai allenato una Nazionale. Il leccese, invece, ha avuto un’annata molto opaca al Tottenham, sia sul piano personale che sportivo, ma sulla panchina azzurra ha lasciato ricordi molto positivi nella sua breve esperienza come tecnico. Non è da escludere, però, l’opzione traghettatore, visto che le prossime partite dell’Italia saranno tra meno di un mese. Ciò che è certo è che il toto-nomi è già partito: l’esito, al momento, è imprevedibile.