La chiamano queer family dacché appellarla direttamente distruzione capitalistica della famiglia apparirebbe fuori luogo, stonerebbe. Ma quello in fondo resta il concetto, una elite di pseudointellettuali celebrati dal mainstream ma di per se privi di ogni valore e significato, santificati in quanto funzionali al programma della civiltà tecnocapitalistica ci spiegano adesso che la famiglia naturale è superata, quasi come se fosse in toto un retaggio del patriarcato ormai archiviato dalla marcia de claritate in claritatem del progresso liberalcapitalistico. Ci spiegano inoltre che il vero concetto di famiglia è la queer family, una sorta di comune postmoderne a tempo determinato, buona solo a giustificare la distruzione capitalistica della famiglia e il trionfo della decomposizione della comunità in atomi di consumo. La nostra epoca sarà indubbiamente ricordata per questo diffuso livello di rimbecillimento generale, di cui questa la vera novità: gli intellettuali non sono i nemici ma i principali alfieri. La prima epoca storica in cui spazi alienati, gli intellettuali sono più stupidi della gente comune e si adoperano con zelo per tenere la tenuta dell’ordine mentale di completamento del nuovo ordine mondiale turbocapitalistico.
Sotto questo riguardo, se la globalizzazione neoliberale è un fattore economicamente di destra, incardinata com’è sui tagli alla spesa pubblica, sulle liberalizzazioni, sul fanatismo economico concorrenziale, sul piano culturale è un fattore invece di sinistra. Per questo oggi la sfera più disgustosa della cultura è rappresentata dalla cultura di sinistra, quella che svolge la parte di guardia fucsia del capitalismo dominante, limitandosi a giustificare e santificare ciò che è funzionale al rapporto di forza economico dominante quindi alla destra del danaro. Se la destra del danaro vuole superare gli stati sovrani nazionali come ultime forze in grado di controllare democraticamente l’economia, ecco che la sinistra fucsia del costume celebrerà il superamento dello stato nazionale in nome dell’ideologia borderless e della lotta al fascismo. Ancora, se la destra finanziaria vuole distruggere la famiglia come spazio sottratto alla logica dell’utile, come spazio della relazione altruistica e solidale, la sinistra del costume anziché difendere la famiglia dirà che la famiglia è un retaggio omofobo e patriarcale che deve essere superato e in tal guisa finirà come sempre per fare la parte dell’utile idiota del capitalismo dominante. Ecco perché la sinistra, proprio come la destra, non può essere la soluzione giacché entrambe sono parte del problema.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro