“Il Covid ora è un’influenza“, a dichiararlo è il Corriere della Sera solo pochi giorni fa.
Il quotidiano entra nel merito del area Covid per un motivo: è arrivata la circolare del Ministero della Salute sulla nuova campagna di vaccinazione. I destinatari? Gli over 60, i soggetti più fragili. Chiaramente nessun obbligo, ma una “raccomandazione”.
“L’obiettivo della campagna nazionale – si legge – è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di COVID-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. A questi gruppi di persone è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi con la nuova formulazione di vaccino aggiornato“.
Dunque, nonostante la fine ufficiale della pandemia sia già arrivata in data 5 maggio 2023, annunciata dall’OMS, rimane in auge la questione attorno ai vaccini e ad una conseguente campagna vaccinale.
In particolare nella circolare si afferma come non ci siano più ragioni per raccomandare l’iniezione, invece, ai più giovani, nei quali la malattia si verifica con leggeri sintomi o anche assenza di questi. Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, reagisce allora così: “Ma cari amici: è dall’inizio che funziona così. E’ dall’inizio che i giovani hanno sintomi lievi o nessun sintomo.
Abbiamo fatto le campagne per vaccinare i bambini di 6 mesi, ma di che stiamo parlando?”.
Intanto l’infettivologo Matteo Bassetti, sempre sul Corriere, in un’intervista, afferma l’importanza di una nuova campagna di informazione sul vaccino, con lo scopo di alzare il livello di fiducia generale. “Dopo che hai fatto la repressione – commenta Borgonovo – dopo che hai tolto il lavoro alle persone, hai trattato i ‘no vax’ come criminali, come se fossero dei pericolosi sovversivi, adesso mi viene a dire ‘ora serve una campagna chiara’?“.
Ascolta l’intervento integrale a Punto & Accapo.