Brics sempre più uniti: la Cina guida la resistenza al dominio statunitense dei Paesi emergenti

In molti, da più parti, vanno domandandosi con greve preoccupazione se l’ascesa e il consolidamento dei cosiddetti BRICS coincida in tutto e per tutto, univocamente, con il trionfo della Cina. Vale a dire con il trionfo di quella superpotenza che sempre più appare in grado di esercitare una egemonia mondiale. Un’egemonia mondiale che si oppone in maniera scientifica all’egemonia statunitense. Ora che la Cina tragga beneficio dai BRICS come alleanza di realtà sottratte all’egemonia statunitense pare cosa del tutto evidente e, come in uso dire, al di là di ogni ragionevole dubbio. E tuttavia sarebbe un grave e grossolano errore pensare che solo la Cina stia traendo beneficio dalla presenza dei BRICS, e di più, dal loro sempre crescente consolidamento.

In verità la presenza dei BRICS, ossia degli stati disallineati che stanno cercando con fatica e ambizione di organizzarsi in funzione antiimperialistica, ebbene la presenza dei BRICS è oggi il principale baluardo di resistenza all’imperialismo statunitense. È il più importante presidio di opposizione al monopolarismo americano. Direi anzi che è la condizione essenziale a ciò che possa generarsi un reale multipolarismo o se preferite un autentico poliarchismo, in grado di porre in essere le condizioni fondamentali per un reale equilibrio di forze su scala planetaria. Vale a dire affinché si pongano in essere, nel mutato contesto storico, le condizioni per certi versi analoghe a quelle del mondo pre 1989. Di quel mondo, cioè, in cui il pianeta era diviso in blocchi contrapposti in equilibrio tra loro. Equilibrio che garantiva la pace o comunque conflitti limitati in relazione a quelli che venivano appellati i punti caldi della guerra fredda.

Questa dunque mi pare essere la più importante e preziosa funzione svolta dei BRICS. Funzione in grazia della quale dobbiamo auspicare vivamente che questa alleanza di paesi disallineati e resistenti all’imperialismo statunitense cresca e si consolidi sempre più, come peraltro pare del tutto coerente con la realtà di cui stiamo discutendo. Insomma, come più volte abbiamo sottolineato, un mondo multipolare è decisamente da preferirsi a un mondo monopolare, cioè sottoposto al dominio univoco di una potenza, segnatamente quella di Washington. Sembrava in effetti che la storia col 1989 avesse sancito il trionfo del monopolarismo made in USA. Ma si sa, la storia è imponderabile, è il luogo degli imprevisti e degli eventi indeducibili. E tra questi eventi indeducibili sicuramente rientra anche quello di cui stiamo dicendo. la genesi di un mondo multipolare reso possibile dalla presenza e anzi dal consolidamento sempre crescente dei BRICS.