A Gressoney, in Valle D’Aosta, è stato organizzato un convegno in onore di uno dei grandi filosofi e pensatori del 900, per quanto vada maneggiato con cura e abbia delle sfumature discutibili, Julius Evola. Il fulcro del convegno sarebbe la connessione fra il pensiero filosofico e l’alpinismo, facendo riferimento ad un famoso libro pubblicato da Julius Evola intitolato “Meditazioni delle vette”. All’annuncio e diffusione della notizia ne è conseguita, come un riflesso condizionato, l’immediata insorgenza dell’Anpi, che richiede l’annullamento del convegno e organizza una contro-iniziativa per protestare contro la celebrazione di Evola.
Rincara la dose di polemiche di sinistra degli ultimi giorni Elly Schlein, la quale richiede di rispolverare la legge contro la propaganda fascista. e la ciliegina sulla torta è servita dalle dimissioni di Marcello De Angelis, portavoce del presidente della regione Lazio per le sue discusse dichiarazioni sulla strage di Bologna.
“Trovo tutto questo insieme di notizie preoccupanti. Ho la sensazione che se si è così scorretti e si tende a mistificare in questa maniera gli avvenimenti con atteggiamento populista e intollerante su notizie di questo spessore, io farò fatica poi a fidarmi su altri argomenti che necessitano di credibilità maggiore” commenta Francesco Borgonovo.
“Dal mio punto di vista, questo accanimento sull’aspetto legale nei confronti di concetti come nazismo e antisemitismo prescinde ovviamente dalle battaglie sociali e culturali sacrosante, ma non regge più perché non sono giudicabili a distanza di così tanto tempo. È chiaro che per la sinistra diventa difficile rinunciarvi proprio perché sono concetti che si prestano ad una strumentalizzazione utile a creare consenso.
Ormai la sinistra ha ritrovato la sua dimensione ideologica, ritiene che la sua ideologia debba invadere ogni ambito, che sia pubblico o privato, e ogni dissidenza viene giudicata come elemento di malvagità” replica Daniele Scalea, fondatore e presidente del ‘Centro Studi Machiavelli’.