E adesso l’immarcescibile Elly Schlein vuole proporre una legge contro, udite udite, la propaganda fascista. Proprio così, a giudizio di Elly Schlein, vestale fucsia della New Left arcobalenica e postmoderna, il problema principale dell’Italia nel 2023 è la propaganda fascista. Come se appunto il fascismo, oggi nel 2023, fosse realmente il problema cruciale dell’Italia.
Il fascismo, per fortuna, ha smesso di esistere più di 70 anni fa. Sacrosanto in presenza del fascismo, l’antifascismo allora diventa oggi semplicemente un patetico strumento di legittimazione della civiltà dei consumi. E’ altresì uno strumento di sopravvivenza delle sinistre che hanno abbandonato l’anticapitalismo e dunque, a rigore, hanno perduto ogni ragione di esistere e sono divenute a tutti gli effetti parti organiche della civiltà dei mercati.
Più precisamente, le sinistre fucsia sono oggi antifasciste in assenza di fascismo per non dover essere anticapitaliste in presenza di capitalismo. Di più, fanno questa scelta per mascherare la propria adesione zelante e integrale all’ordine capitalistico che un tempo combattevano e di cui oggi sono divenute fedeli sacerdotesse. Questo è l’enigma della Sinistra, come l’ha chiamato Michéa. Questo è il grande enigma e mistero delle sinistre.
Un tempo erano dalla parte dei deboli e degli oppressi, difendevano il lavoro e la lotta contro il capitale. Oggi hanno negato se stesse, divenendo ciò che un tempo combattevano. Sono la parte del capitale e della lotta contro gli interessi degli oppressi.
E per trovare ancora una ratio essendi devono allora mantenere vivo eternamente il fascismo per giustificare il loro antifascismo a oltranza. D’altro canto l’antifascismo in assenza di fascismo, a sinistra, è perfettamente speculare all’anticomunismo in assenza di comunismo a destra, permette di attivare un dispositivo ideologico che così voglio sunteggiare. La società così com’è, quella dell’alienazione integrale e dello sfruttamento capitalistico, viene urbi et orbi presentata come il compimento della democrazia che deve essere difeso dal ritorno sempre in agguato del fascismo.
A sua volta il fascismo oggi è identificato con tutto ciò che possa variamente mettere a repentaglio la tenuta del sempre più asimmetrico ordine della civiltà neoliberale. E in tal guisa le sinistre sono divenute le guardie fucsia dell’ordine turbocapitalistico. Si sono rivelate perfettamente complementari alle destre neoliberali e fanno a gara con le destre neoliberali nell’essere la parte che meglio rappresenta gli interessi del capitale.
Possiamo ben dire che l’antifascismo in assenza di fascismo a sinistra e l’anticomunismo in assenza di comunismo a destra sono le due funzioni di adesione alla civiltà dei mercati che caratterizzano il destino tristissimo della Destra e della Sinistra. Di una Destra e di una Sinistra ormai divenute indistinguibili e che devono continuamente attaccarsi di essere fasciste e comuniste per negare a se stesse il fatto di essere ormai intercambiabili in quanto ugualmente ultracapitalistiche. Come non mi stanco da tempo di ripetere, se la Sinistra smette di interessarsi a Marx e all’anticapitalismo, bisogna allora conseguentemente smettere di interessarsi alle sinistre per continuare con Marx e con l’anticapitalismo.
Più precisamente, l’oltrepassamento di destra e sinistra resta oggi il primo passaggio fondamentale per poter riprendere la lotta contro il capitalismo in nome dell’emancipazione umana.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro