La storia sugli effetti avversi non accenna ad avere fine. Sì, perché l’emergere continuo di studi e dati destano dubbi circa la sicurezza del vaccino Covid. Dubbi che permangono conseguentemente nell’applicazione dei piani pandemici non aggiornati, nelle segnalazioni di farmacovigilanza. Solo pochi mesi fa la redazione di Fuori dal Coro riportava come addirittura i dati sui danneggiati da vaccino sarebbero stati graficamente resi in maniera tale da apparire meno gravi di quanto fossero realmente.
E quel “troppa enfasi” o quel “togliamo?” scovati da Mario Giordano & Co nelle mail di Aifa, risuonano al parlare dei dati sul vaccino. Soprattutto quando al centro dell’analisi troviamo le differenze numeriche tra mortalità nei vaccinati e non.
Alberto Contri, docente di Comunicazione, ci tiene a riportare nuovi sviluppi sul fronte in questione in diretta a Un Giorno Speciale.
“Si sta scoprendo oramai dappertutto che la mortalità in eccesso è quasi il doppio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati“, spiega Contri.
“Quelli che davano i dati hanno deciso di non darli più. E così il sistema VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) americano di rilevazione degli effetti collaterali ha detto: ‘va bene, adesso basta. La pandemia è finita’.
E lo ha detto nel momento in cui sarebbe più importante contarli.
Nel momento in cui stanno emergendo vari studi, allora il trucco delle istituzioni qual è? ‘
Non vi diamo più dati perché ormai è inutile’. Una cosa che non sta né in cielo né in terra“.
Ascolta l’intervento integrale a Un Giorno Speciale.