Napoli e Garcia, troppo presto per le previsioni?
L’inizio di campionato della squadra campione d’Italia ha subito nelle ultime due giornate una battuta d’arresto: prima la sconfitta con la Lazio, poi il pareggio col Genoa nell’ultimo match dei partenopei. Troppo presto per parlare di classifica dopo quattro giornate, ma il Napoli di Garcia, erede del trono di Spalletti, si trova dietro Inter, Juventus, Milan e Lecce. Un’eredità pesantissima quella lasciata dal neo allenatore della Nazionale che ha riportato lo scudetto a Napoli dopo trent’anni.
Un’eredità che Garcia non sembra aver preso benissimo.
Sebbene sia alquanto presto per trarre conclusioni, quello di cui si può discutere è il rapporto instauratosi tra giocatori e tecnico.
Avevano infatti già suscitato sorpresa le parole del mister dopo la sconfitta contro i biancocelesti: “I ragazzi devono imparare che quando non si può vincere, almeno non si perde“. Una frase giudicabile abbastanza fuori posto se detta ai neocampioni d’Italia che avevano meravigliato tutti la scorsa stagione, con numeri da capogiro.
Quello che però è passato più o meno inosservato è stato un “dettaglio” durante il match con il Genoa.
Kvaratskhelia viene sostituito al minuto 89 per Zerbin, ma non sembra prenderla benissimo.
Con lo sguardo il georgiano guarda verso la panchina e gesticola stizzito, sorpreso forse dal cambio.
“Palesemente alza le braccia – spiega Nando Orsi – contro l’allenatore. Vuol dire che i giocatori se ne approfittano di questa situazione, perché sanno che l’ambiente non può vedere Garcia. Pensano quindi di essere in grado di poter fare certi tipi di sceneggiate e di non avere rispetto“.