Continuano gli sbarchi, ma la Sinistra cambia clamorosamente idea: ora è contro il piano europeo

Il viaggio di Meloni e Von der Leyen a Lampedusa non ha prodotto i risultati sperati, anzi. Oggi arriva la notizia di un fallimento nelle trattative tra Unione Europea e Tunisia, sarà difficile quindi trovare a breve una soluzione all’aumento repentino di sbarchi di clandestini sulle coste italiane. La prima pagina di Repubblica informa: “Tunisia, salta il patto Ue”. Io mi dispero perché siamo al delirio, ci abbiamo fatto 10 anni o di più sull’immigrazione a dire “no, dobbiamo aspettare l’Unione Europea, dobbiamo fare le cose insieme, dobbiamo essere bravi” e oggi cosa succede? Sono tutti contro. Tutta la sinistra contro il piano europeo.

Quando tu fai le cose con l’Europa, non le fai da solo, non blocchi i porti, non mandi le navi, loro sono contro. Perché? Boh, non si sa. Sayed improvvisamente è un dittatore, però se si davano 6 miliardi a Erdogan, definito dittatore da Mario Draghi, allora andava bene. Peraltro ricordo e lo ricorderò tutti i giorni, d’ora in poi, ogni volta che leggo la parola dittatore su Saied, che Mattarella è andato da Sayed in luglio e gli ha detto: “condividiamo, siamo vicini“. Se è un dittatore perché ci è andato Mattarella da Saied?

La collaborazione nella lotta per migrazione clandestina è a dir poco sospesa. La fanno passare nel titolo di prima pagina come se fosse colpa di Saied, che pretende che i fondi europei per fermare le partenze non siano vincolate alla realizzazione di progetti. Saied pretende che non gli facciano fare le riforme un po’ in stile Fondo Monetario Internazionale, che è il solito ricattone di queste belle organizzazioni sovranazionali, tipo l’UE. Se c’è una linea dentro l’Unione Europea, se c’è gente che rema contro, che non vuole dare i soldi a una nazione che è in difficoltà e che è la nazione da cui partono i migranti, allora c’è qualcosa che non torna. Ci state prendendo per i fondelli, il cetriolo ce lo volete dare proprio apposta.

Date i soldi che servono, date i soldi alla Tunisia e poi vediamo cosa succede, magari funziona, magari se sblocchiamo 900 milioni di Euro che servono ai tunisini qualche sbarco in più lo fermiamo. Magari se gli diamo i 200 milioni di Euro che gli garantiscono di respirare un po’, magari la loro economia si rimette a posto e la gente invece di scappare perché non ha il pane, sta a casa sua, dove dovrebbe stare. Ovviamente il governo pressato su questa cosa, pressato anche sul suo elettorato, deve mettere in campo delle misure, cosa può fare da solo? Può stringere un po’ le maglie, può cercare di respingere un po’ di persone, che è l’unica cosa che è consentita, perché è l’unica cosa che da soli possiamo fare e tentare di fare un po’ di rimpatri. Stavolta c’è davvero un’emergenza, qualcosa bisogna fare perché è inaccettabile che 130 mila persone arrivino qua all’improvviso in questa maniera. In questo momento come Italia la situazione non riusciamo a gestirla.