Excusatio non petita, accusatio manifesta: è il caso della proposta di legge sulle autopsie?
L’accrescere dei dati e degli eventi delle morti improvvise fa scaturire più di qualche dubbio.
Una crescita di avvenimenti da tempo segnalata, ma spesso ignorata. Tuttavia, questo non pare essere più possibile, dato che il riconoscimento di tali eventi proviene ora anche dal blocco che tendeva a minimizzarli.
La proposta di legge delle autopsie sulle morti improvvise è a infatti a firma di tre deputati del Partito Democratico: Lacarra, Carè e Serracchiani. E la lente di ingrandimento, dice il documento stesso, è sulla mortalità infantile e giovanile.
Ma se l’intenzione pare essere apparentemente buona e giusta, le specifiche e i metodi sembrano esserlo di meno.
Il dott. Giuseppe Barbaro, specialista in medicina interna e cardiologia, ne spiega le falle celate.
“Se da un lato – precisa Barbaro – la proposta di legge sarebbe apprezzabile, dall’altro però viene a porre dei limiti sull’esecuzione delle autopsie“. Come? Proponendo un vero e proprio protocollo, a mo’ di quello della tachipirina e vigile attesa, che ne regola l’esecuzione.
Innanzitutto, le linee guida riportate sulla proposta sono quelle non proprio aggiornatissime del 2017.
In secondo luogo, ci sarebbe, a detta di Barbaro, un leggero conflitto d’interessi: la proposta è datata febbraio 2023, e questa chiede che il nuovo protocollo delle autopsie sia controllato da un comitato tecnico scientifico nominato dall’Istituto Superiore di Sanità.
“La proposta è stata presentata quando all’ISS c’era ancora Brusaferro. Dunque c’è una sorta di ‘garanzia’ da parte di quest’ultimo“.
Ma la ciliegina sulla torta riguarda proprio quei limiti basati sulle linee guida del 2017. La proposta infatti spiega: “Analisi macroscopica secondo le Linee guida per l’indagine autoptica della morte cardiaca improvvisa, aggiornamento 2017, dell’Associazione per la patologia cardiovascolare europea, ed esclusione di altre cause di morte improvvisa“.
“Che razza di indagine è? – sbotta Fabio Duranti – E’ mai accaduto che in un’autopsia si escludono a priori alcune possibili cause?“