Contri e Frajese a muso duro sulla mortalità infantile ▷ “Frasi manipolate per creare scalpore”

Credevamo di esserci abituati al peggio della cronaca italiana e al decadimento del giornalismo nazionale, ma, come ben sappiamo, al peggio non c’è mai fine e questo lento declino non sembra arrestare la sua corsa. L’ultima riguarda sempre il Covid, ancora il Covid.
La recente notizia secondo la quale la repentina diffusione del virus nel bergamasco sia stata causata dal cosiddetto “gene neanderthal” rappresenta l’ennesima sconfitta per il mondo del giornalismo italiano, rappresenta il paradigma di un nuovo modo di fare informazione, è l’apice di una tendenza generatasi durante e post pandemia a diffondere notizie con il solo scopo di creare clamore, diffondere paura e aumentare il numero di click.

Secondo Alberto Contri, docente ed esperto di comunicazione sociale, “viviamo nell’epoca dell’ipocrisia, in cui giornalisti e magistrati devono allinearsi a questi modelli pur di continuare a lavorare. Un’epoca in cui un Presidente della Repubblica può mettere in guardia i cittadini dal governare con la paura, dopo tre anni in cui abbiamo assistito all’apoteosi della paura come strumento di potere“.

Le prove della disinformazione

Siamo bombardati dalla costante manipolazione di notizie e dichiarazioni che, come è ovvio che sia, genera interpretazioni fuorviate e disinformazione diffusa. A sostegno di questa tesi il prof. Alberto Contri introduce un episodio emblematico: “Recentemente è stata eseguita in Abruzzo un’indagine sull’extra-mortalità infantile diffusa nella fascia tra i 0-12 anni. Cos’hanno riportato i giornali? Le parole della garante per l’infanzia secondo la quale il fenomeno sarebbe da attribuire all’uso di alcol e droghe. Nella fascia che va da 0 a 12 anni?

La cosa più grave“, precisa l’endocrinologo Giovanni Frajese, “è che le parole della garante per l’infanzia sulle rilevazioni EuroMomo in merito all’extra-mortalità infantile, non erano in alcun modo quelle riportate dai giornali, è stato montato un servizio ad hoc per far passare quel messaggio. Quelle non sono assolutamente le sue parole e questa è una cosa gravissima. In questo caso non sbaglia l’istituzione, ma la notizia viene manipolata a tal punto da renderla clamorosa da giornalai e pennivendoli“.