Canada, Meluzzi spiega lo scivolone letale alla Camera ▷ “È la russofobia che li acceca da due secoli”

Non è passato inosservato l’omaggio in pompa magna messo in scena dalla Camera dei comuni canadese nei confronti di Yaroslav Hunka, veterano di guerra ucraino che successivamente si è rivelato essere un veterano si, ma delle SS. La figuraccia è avvenuta proprio sotto i riflettori internazionali accesi in occasione della visita del premier Zelensky in Canada, il quale ha ricevuto la solidarietà e l’appoggio da parte del primo ministro canadese Trudeau e di tutta la Camera dei comuni.

La fastosa accoglienza riservata a Zelensky da parte del governo canadese e la figuraccia rimediata nel tentativo di celebrare la resistenza ucraina rappresentano l’ennesimo esempio perfetto di un fenomeno che, a detta del prof Meluzzi, si insinua nelle dinamiche geopolitiche del mondo e ne cambia i risvolti da secoli.

Cos’è la ‘russofobia’

Come già anticipato, Alessandro Meluzzi, medico psichiatra e psicoterapeuta, ha introdotto e analizzato nel dettaglio ai microfoni di Fabio Duranti il concetto di russofobia.

La russofobia è un atteggiamento che alligna nel mondo occidentale da almeno due secoli ed è proprio quell’atteggiamento che spinge quell’assemblea di deficienti ad applaudire un ex nazista che molto probabilmente lo è tutt’oggi. Nel mondo anglosassone il russo è visto come un nemico e su questo sentimento negativo si sono basati eventi storici come la guerra di Crimea, l’operazione di Garibaldi in Italia, fatta per impedire che il regno delle due Sicilie fissasse un’alleanza con l’impero russo.
La russofobia è, nella maggior parte dei paesi anglofoni, uno stato dell’anima. Ma non per l’Italia: storicamente gli italiani considerano i russi amici, e il sentimento è reciproco. Noi siamo attualmente prigionieri della russofobia anglofila e consideriamo gli americani buoni per definizione. Dobbiamo uscire da questo incantesimo, dobbiamo uscire da questa visione della storia da cartone animato
“.