La lezione inglese

Le più belle semifinali di Champions di tutti i tempi hanno lasciato ricordi, suggestioni e 10 insegnamenti.

1) In Europa si vince con il coraggio. Chi trema è perduto.
2) Valeva: prima non prenderle. Vale: prima darle e poi ridarle.
3) In Inghilterra, prima della pioggia di sterline dovuta alla vendita delle immagini tv, si faceva calcio noioso e ripetitivo. I soldi hanno trasformato il movimento.
4) Grazie al danaro sono arrivati allenatori dall’estero. Poi i migliori giocatori.
5) Aggiungiamo la tradizione locale: corsa, intensità, lottare sino all fine e oltre.

6) Nell’insieme una formula travolgente. Nel mondo si vende il calcio inglese perchè bello e mostrato in teatri altrettanto belli e pieni di pubblico. Arrivano altri soldi, che significano altri investimenti.
7) Chi dirige lo fa benissimo. Cacciati i violenti, tribunali negli stadi, processi volanti. Nuovi stadi e non con l’aiuto dello Stato. Il Tottenham per due anni non ha fatto mercato, ma un impianto all’avanguardia.
8) Su tutto, l’intensità e la corsa. Ma come si allenano? Hanno due giorni liberi alla settimana gli inglesi, ma gli allenamenti valgono quanto le partite, non si fanno per fare, non si annoiano con lezioni tattiche.
9) Dicono: sì, ma le difese? Giusto, ma l’attenzione difensiva fa parte della nostra tradizione, non della loro o del mondo televisivo, che vuole solo divertirsi.
10) Siamo rimasti drammaticamente indietro. Ora inseguono anche gli spagnoli, ai quali non basta più il possesso palla. E la Premier è il nuovo campionato del mondo.

Roberto Renga