“Il tempo presente e il tempo passato forse sono entrambi presenti nel tempo futuro”, scriveva Thomas Stearns Eliot.
In sostanza, le cose accadute in passato, possono accadere di nuovo. E questo sia in piccola misura, che in grande.
Secondo il giornalista Magdi Cristiano Allam, il tempo dell’Europa, quella dell’Unione, potrebbe fare prima o poi la stessa fine dell’Europa invece più gloriosa che c’è mai stata: quella dell’Impero Romano. E per rialzare l’Italia “ci vorrebbe un miracolo”, dice il giornalista.
Ma le cose da rivalorizzare sono molte. Un esempio? La demografia. Già abbiamo infatti constatato che l’Italia non si trova di certo in ottimo stato, se parliamo per esempio di natalità: l’Italia è al minimo storico, riportano i dati Istat del 2022.
Lo statistico Roberto Volpi ci avvertiva tempo addietro: “Se proiettassimo le tendenze attuali in un futuro possiamo mettere in conto questa possibilità dell’estinzione. Anche se l’Italia arriverà, nel giro di 50 anni, se non si prendono misure immediate, ad avere non soltanto un numero di abitanti ridotto rispetto ad oggi e molto più vecchia ma il 38% di ultrasessantacinquenni ogni 100 abitanti.”
Il tema si collega strettamente a quello della migrazione, e con non poche critiche, ricordiamo quelle nei confronti di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, che parlò di “sostituzione etnica“. Con gli sbarchi che diventano un’emergenza (sono quasi il doppio rispetto all’anno scorso), c’è chi ripone speranza nei migranti. Magdi Cristiano Allam non è d’accordo.
“Ci vorrà un miracolo”
“Siamo uno Stato collassato – spiega il giornalista – e siamo soprattutto una popolazione condannata all’estinzione per un tracollo demografico senza precedenti. Definire in migrazione quello che oggi sta accadendo è un raggiro linguistico, è un inganno.
Così come è un inganno definire ‘vaccini’ dei sieri sperimentali che non immunizzano.
Quello che sta accadendo oggi è tutt’altro: è una auto-invasione, perché è promossa da un’Europa votata al suicidio con una strategia che è deliberata, pianificata e finanziata“.
A dar sostegno alla decadenza delle nascite ci sono i dati, per esempio quelli di fertilità: oggi è di 1,24% per donna.
“Questo significa che a fronte di due genitori che muoiono resta in vita soltanto, mediamente, soltanto un figlio“.
Da che è dato tutto questo? “Abbiamo perso del tutto la cultura della famiglia, della rigenerazione della vita, della maternità.
Abbiamo perso anche quell’etica che ci portava a voler essere parte integrante di una società che promuove se stessa e attraverso la rigenerazione della vita, mettendo al mondo dei figli che perpetuano la nostra storia, la nostra identità, perché oramai non sappiamo più chi siamo. I nostri figli non hanno più neppure la certezza della loro identità biologica sessuale“.