Le emergenze globali non bastano mai per chi parla ai microfoni di organizzazioni come il World Economic Forum e decide le sorti di chi ascolta. Uno degli esempi più recenti è proprio il video riportato alla luce da Radio Radio in cui Mariana Mazzucato, contributor per l’agenda 2030 del World Economic Forum, accende i riflettori sull’ennesima crisi che colpirà il nostro mondo in maniera irreversibile. La crisi idrica è, seguendo le terribili previsioni della Mazzucato e del WEF tutto, una delle emergenze più imminenti che ci aspetta. Si aggiunge ad allarmi già ben collaudati come quello sanitario, quello climatico e quello scaturito dal conflitto ucraino. Ebbene, il film distopico di cui siamo stati resi comparse durante la pandemia non sembra aver trovato ancora un suo epilogo. I registi di questa grande narrazione hanno decretato: “The show must go on”. In che modo? Un’emergenza globale alla volta, crisi dopo crisi.
Se ci si ferma a pensare, però, i dubbi e le incertezze prendono il sopravvento. Chiunque abbia un tenue bagliore di pensiero critico ancora dentro di sé e non sia assoggettato alla grande voglia di conformità che caratterizza l’opinione pubblica dei giorni nostri, si interroga sui reali motivi che spingono organizzazioni come il World Economic forum a lanciare allarmi senza tregua. L’endocrinologo e docente universitario Giovanni “Vanni” Frajese ha fornito ai microfoni di Fabio Duranti una spiegazione bivalente di questa tendenza catastrofista che imperversa.
Cosa cercano di ottenere?
“A prima vista” spiega Frajese “sembra che vogliano ottenere un’accettazione globale di tutto ciò che loro propongono. Ci hanno provato con il vaccino, ma non hanno ottenuto i risultati da loro desiderati, perché la gente si è ribellata. Ora ci stanno provando con il clima e con l’emergenza idrica di cui parla la Mazzuccato. Stanno quindi cercando un argomento abbastanza grave, abbastanza forte da poter convincere tutti, da poter ottenere un’accettazione a livello globale. Si tratta di una questione di compliance. Il concetto è: se riusciamo a decidere una cosa e farla eseguire a tutti, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo“.
La “luce” della resistenza
“C’è una frase emblematica di San Francesco D’Assisi che recita: tutta l’oscurità del mondo non può spegnere la luce di una singola candela.
Molto probabilmente è proprio questo quello che detestano. Il fatto che per quanta paura possano buttare, per quanta uniformità di pensiero vogliano creare, ci sarà sempre qualcuno che opporrà resistenza. Possono fare le leggi, possono mettere i blocchi, possono impedire ai medici di parlare, possono fare mille cose, ma se c’è qualcuno che ha quella piccola luce e qualcun altro che la segue, non raggiungeranno mai gli obiettivi di cui parlavamo prima” ha concluso Frajese.