“Non esiste il diritto di dire tutto quello che si pensa“.
Sembra la tetra espressione di un qualche dittatore grigio tra i tanti che hanno popolato il secolo breve, come lo chiamava Hobsbawm, “un secolo breve”, ma denso più di ogni altro di tragedie e di calamità. E invece è una frase uscita nientepopodimeno che dalla bocca di Fabio Fazio, il bardo televisivo, latore del pensiero unico politicamente corretto funzionale ai rapporti di forza della globalizzazione neoliberale ogni giorno più asimmetrica. In effetti Fabio Fazio è coerente e ciò va onestamente riconosciuto.
Infatti nel suo salotto televisivo, prima sulla RAI ora su Nove, noto principalmente per il pluralismo che lo caratterizza, non è mai stato possibile dire tutto ciò che si pensa. O meglio, nel salotto televisivo capitanato dal bardo Fabio Fazio si può dire tutto ciò che si pensa, a patto che ciò che si pensa sia in linea con l’ordine liberal progressista. Sarebbe bello e forse anche utile che qualcuno un giorno provasse con il dovuto garbo a fare leggere a Fabio Fazio le considerazioni fatte sul tema da un filosofo del ‘600, che magari l’intrattenitore televisivo della Liguria avrà anche per accidente sentito nominare.
Si chiamava Baruch Spinoza, e nel suo trattato teologico-politico scritto nel XVII secolo, forse il testo più rivoluzionario dell’intera filosofia politica moderna, così scriveva: “In un libero stato a chiunque è lecito pensare ciò che vuole e dire ciò che pensa“.
Si rilegga ora questa considerazione di Spinoza accostandola a quella di Fabio Fazio, che così ha detto, come già abbiamo ricordato: “Non esiste il diritto di dire tutto quello che si pensa”.
Insomma Spinoza pone in essere le premesse per confutare senza troppe difficoltà ciò che dice secoli dopo Fabio Fazio.
Quello che sottolinea Spinoza è che in uno stato libero e democratico ciascuno ha il diritto di dire e di pensare tutto ciò che vuole.
Anche cose sbagliate, anche errori, anche falsità, le quali poi saranno combattute con le idee.
Sì, perché le idee si combattono con le idee, e non con la censura. Detto altrimenti, il contrario del falso è il vero, non la censura.
Chissà se a Fazio un giorno capiterà di leggere Spinoza. Potrebbe indubbiamente trarne grande giovamento e ripensare magari la propria posizione. Anche perché poi, tra l’altro, l’idea che non ci sia il diritto di dire ciò che si pensa entra in contraddizione non solo con la teoria filosofica di Spinoza e della sua Libertas Philosophandi, ma anche con la stessa Costituzione della Repubblica Italiana, la quale, vogliamo ricordarlo per gli smemorati, all’articolo 21 mette a tema la libertà di espressione.
Chissà se Fabio Fazio ha fatto uno scivolone accidentale. O se forse nelle sue parole, come pare che sia, si cristallizza al meglio lo spirito del nostro tempo. O meglio lo spirito di un tempo senza spirito qual è il nostro, in cui sembra che effettivamente gli spazi di libertà di pensiero e di espressione vadano sempre più contraendosi. È un tempo, tra l’altro, in cui quel che più è grave è che non soltanto viene sempre più limitata la libertà di espressione, ma la stessa libertà di pensiero va contraendosi.
In teoria si potrebbe pensare criticamente e però sempre meno persone si rivelano disposte a pensare con la propria testa.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro