I Mondiali di calcio nel 2034 sono stati assegnati all’Arabia Saudita. Si giocherà di nuovo in inverno dunque, ancora in un Paese arabo. La scelta della FIFA stavolta è stata molto semplice, in quanto l’Arabia Saudita era unico Paese candidato all’organizzazione della manifestazione. Restano domande su una assegnazione che per la prima volta avviene 11 anni prima dello svolgimento della stessa. Per di più in un Paese dove, come ricorda Focolari, il calcio non è prioritario: “La prima cosa che mi verrebbe da dire è ‘uno schifo’. Però devo anche dire che oggi il mondo è cambiato, le cose vanno in quella direzione. Non è solo il calcio, tutti gli sport ormai vanno da quelle parti perché arrivano i soldi. E’ una rincorsa al denaro, una rincorsa ai soldi. Poi chiaramente c’è chi si arricchisce di più. Erano cose impensabili fino a poco tempo fa, perché sono posti dove non si gioca a calcio. Fra l’altro vi segnalo la diminuzione pazzesca di numero di spettatori nel campionato arabo. Cioè, più sono arrivati i campioni e più è diminuito il numero di spettatori agli Stati”.
Stefano Agresti sottolinea come la mancanza di scelta non è mai esistita: “Era l’unica candidata e questo ci deve far riflettere, ormai organizzare una grande manifestazione non è più una competizione tra Paesi, ormai chi riesce a organizzarla, chi ha le risorse o chi si assume i rischi. Per cui l’Arabia non è stata preferita a altri, era l’unica concorrente, infatti non è che ieri Infantino ha annunciato l’assegnazione dei mondiali all’Arabia Saudita, è diventato un dato di fatto perché l’Australia si è ritirata ed era l’unica concorrente”.