Elon Musk torna a parlare di Twitter, ma non quello sotto sua proprietà.
A finire sotto i riflettori del podcast di Joe Rogan c’è il Twitter della censura statunitense, stando alle rivelazioni fatte dal CEO attuale.
Ed è dei famosi Twitter Files di cui si parla, i documenti svelati da Musk appena dopo il suo ingresso da padrone nel social.
Un’indagine condotta da giornalisti e autori, tra i quali Matt Taibbi e Michael Shellenberger, che, tra le altre cose, sono anche stati ascoltati da Mike Johnson, nuovo Speaker della Camera USA, allora ancora non eletto.
Come ha avuto occasione di dire molteplici volte, Musk conferma l’esistenza di un sistema dietro Twitter.
Un sistema fatto di censure, perlopiù di stampo politico, di liste nere e limitazioni varie. Un sistema fino a tempo fa ancora non svelato al pubblico. Ora però, come lo stesso CEO di X afferma, “si tratta di pubblicazioni statali. Il modo di pensare e agire del vecchio Twitter è una pubblicazione statale“. In sostanza, ciò che sarebbe avvenuto ai tempi prima di Musk sarebbe ora a tutti gli effetti cosa pubblica, registrata negli archivi: “E’ stato dimostrato“.
“Tutto Twitter era praticamente un braccio del governo” – svela Musk da Rogan.
Scendendo nei dettagli, la parte politica evidenziata dal patron di X è quella dei democratici, della sinistra statunitense: “Era totalmente controllato dall’estrema sinistra“. Le conseguenze? “Gente come i repubblicani è stata soppressa di un tasso dieci volte superiore a quello dei democratici“. Questo dunque l’operato dell’azienda di San Francisco? E a proposito di San Francisco, Musk ne evidenzia un’ideologia di nicchia incapace di distinguere le correnti anche più moderate della politica da un’estrema destra a cui opporsi a tutti i costi.
“San Francisco e forse Portland sono i luoghi più a sinistra d’America. E se interiorizzi una posizione di estrema sinistra, tutto ciò che non è di estrema sinistra è sbagliato. Hanno in maniera del tutto naturale oppresso tutto ciò che non era in linea con le loro idee“.
Ascolta le sue parole nel video integrale dell’intervista.
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