A breve cominceremo a subire le conseguenze del divorzio energetico con la Russia

A breve cominceremo a subire le conseguenze di quello che nelle filosofie orientali si chiama il karma.
Un karma che noi come Occidente, ma parliamo a nome dell’Italia, in questo ultimo periodo, almeno negli ultimi due anni, stiamo completamente imbrattando. E molto presto il karma si ritorcerà contro di noi per tutto quello che abbiamo fatto.
Vi spiego perché queste conclusioni.

La Tunisia sta per varare, è stato dichiarato da poco, delle leggi addirittura definite anti-Israele per punire chiunque, che si tratti di cittadini o che si tratti di società, che decida di intrattenere dei rapporti con i sionisti. Una legge fortissima anti-Israele, ma noi con la Tunisia abbiamo aperto un importantissimo dossier che riguarda i migranti. Anzi, la Tunisia, lo ha dimostrato, avrebbe addirittura la possibilità di far invadere l’Italia dai migranti, soprattutto dopo essersi resa conto che l’Unione Europea si girerebbe volentieri dall’altro lato.
Dunque la Tunisia in qualche modo da questo punto di vista ci tiene in pugno, ma non finisce qui, perché anche l’Algeria, ha aperto una posizione fortemente filo palestinese al punto che l’Europa l’ha definita una posizione filo Hamas, ma anche con l’Algeria noi abbiamo degli importantissimi rapporti. Perché?

Perché per punire il cattivissimo Putin abbiamo deciso di rivolgerci ai buonissimi algerini che hanno sostituito le forniture del gas russo addirittura del 40%. E ora scopriamo che l’Algeria è addirittura filo Hamas, direi filo palestinese, ma ai medi occidentali piace definirla filo Hamas. E quindi che facciamo? Abbiamo rifiutato il gas russo che era il migliore, era il più economico, ci siamo rivolti all’Algeria perché Putin era brutto e cattivo e ora ci andiamo a rifornire da chi addirittura può essere definito filo Hamas. Intanto, come se non bastasse, per le posizioni espresse dall’Italia è stato anche rimandato il vertice Italia-Africa: vuol dire che ci stiamo mettendo contro anche molti paesi africani.

Tirando le somme rischiamo di essere inondati dai migranti, soprattutto provenienti dalla Tunisia, che lo potrebbe fare anche come gesto intimidatorio, come gesto punitivo nei confronti del nostro paese per come si è allineato alle posizioni pro-Israele, dato che la Tunisia è uno dei paesi che più fortemente sta condannando quanto fatto da Netanyahu.
Rischiamo di rimanere senza gas perché dovremmo, se vogliamo mantenere una certa coerenza, interrompere anche i rapporti con l’Algeria qualora venissero confermati i suoi stretti rapporti con Hamas. In più rischiamo di importare il terrorismo perché abbiamo visto le ultime dichiarazioni dove ci accusano di aver addirittura mandato dei contingenti in sostegno di Israele, cosa che non è passata per il Parlamento, non è stato informato il popolo italiano, eppure pare che stiamo dando un contributo attivo a Israele.
Tutto questo ovviamente ci espone al rischio terrorismo.

Se con la guerra tra Russia e Ucraina mettendoci dalla parte di Zelensky abbiamo avuto problemi con il caro bollette, con il caro energia, con le esportazioni dei nostri prodotti, mettendoci in questo modo dalla parte di Israele senza condannare i crimini che stanno compiendo su Gaza, rischiamo invece di importare il terrorismo. Tutto questo perché?
Perché abbiamo un governo incapace di opporsi a diktat esterni, incapace di tutelare l’interesse nazionale e, permettetemi di dire, perché non è soltanto una questione di interesse, anche un governo disumano incapace di capire e opporsi a quello che sta accadendo a Gaza.

La Matrix Europea – La verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo