Hamas, un’organizzazione politica e militare, ha svolto un ruolo significativo nella storia della Palestina. La sua legittimazione è un argomento di dibattito su scala globale. Con una comprensione profonda dei fattori che hanno portato alla sua ascesa, potremmo comprendere meglio le complessità del conflitto israelo-palestinese.
Hamas è emerso nel 1987 durante la Prima Intifada, un periodo di proteste diffuse contro l’occupazione israeliana. Il nome “Hamas” è un acronimo per “Harakat al-Muqāwama al-ʾIslāmiyya”, che significa “Movimento di Resistenza Islamica“. Da allora, Hamas ha guadagnato popolarità e legittimità tra i palestinesi in funzione anti-israeliana.
La legittimazione di Hamas è stata ulteriormente rafforzata nel 2006, quando ha vinto le elezioni legislative palestinesi. Questa vittoria ha segnato un punto di svolta per Hamas, trasformandola da un movimento di “resistenza” a un attore politico predominante.
Il ruolo di Hamas come attore politico, tuttavia, è stato oggetto di dibattito internazionale. Che si è acceso ulteriormente dopo il tremendo attentato del 7 ottobre scorso: mentre alcuni vedono Hamas come un gruppo di resistenza legittimo, altri lo considerano un’organizzazione terroristica a causa dei suoi attacchi contro Israele. Ciò ha portato a complicazioni diplomatiche e politiche, con diverse nazioni e organizzazioni internazionali che hanno posizioni diverse sulla legittimità di Hamas.
Nonostante queste controversie, il ruolo di Hamas come attore politico in Palestina è innegabile. La sua capacità di mobilitare il sostegno popolare e di resistere all’occupazione israeliana ha rafforzato la sua posizione all’interno della società palestinese. Inoltre, la sua rete -fatiscente – di servizi sociali, che comprende scuole, ospedali e enti di beneficenza, ha garantito il suo sostegno tra i cittadini palestinesi.
Tralasciando per un attimo il suo status controverso a livello internazionale, la legittimazione di Hamas in Palestina è un aspetto fondamentale per comprendere la dinamica del conflitto israelo-palestinese.
Per farlo abbiamo intervistato Alessandro Orsini, docente di Sociologia del Terrorismo alla LUISS.