Sulla strage di Mestre divampa la cortina di fumo. Un’autista che a 25 Km/h struscia sul guard rail per ruzzolare giù dal cavalcavia sarebbe “morto per una frattura al cranio”, secondo le prime pagine nazionali. Un esercizio di stile facile, considerando che chiarezza, su quello che p accaduto prima, non ce n’è.
Sul web gli utenti si sperticano nel divulgare la lettera dei familiari: i presunti “complottismi” sul malore del conducente sono l’oggetto, ma le visite in ospedale per problemi di cuore ci sono state. Proprio così: nelle settimane precedenti, il 40enne Alberto Rizzotto si sarebbe presentato in ospedale lamentando problemi cardiaci. E la lettera dei familiari non toglie il fatto che sia stata fissata una nuova perizia il 28 novembre.
“Non mi spiego poi perché si parli solo di cuore“, dice Alberto Contri, “si possono avere problemi anche a livello cerebrale, quindi non vedo perché concentrarsi solo su quello“.
Ma il docente di comunicazione sociale è sulla credibilità dei giornali e delle istituzioni che pone lo sguardo: “Se provate a segnalare problemi per il vaccino sul sito dell’AIFA capite di che parliamo. E’ praticamente impossibile, bisogna inserire il nome chimico del siero. Neanche un professionista riesce a compilare quella scheda“.
Poi il de profundiis sui giornali: “Non è un caso che la reazione della gente sia questa, se guardate le vendite di Corriere e Repubblica in dieci anni notate che hanno perso una quantità di copie clamorose“.
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