Dei portuali se n’è parlato a lungo e si ritorna a parlarne. Il motivo? Nella fiction Rai ‘Blanca‘ è stata mandata in onda la scena in cui un poliziotto racconta di essere stato malmenato proprio dai portuali di Trieste in occasione degli scioperi contro green pass e obbligo vaccinale sul posto di lavoro. Francesco Borgonovo ha ripreso, in un editoriale de ‘La Verità’, la vicenda, raccontando i tanto discussi scioperi di Trieste e portando alla luce una realtà che non avrebbe nulla a che fare con la narrazione che ne è stata fatta.
I portuali scioperarono a difesa dei propri diritti di lavoratori. Descriverli come facinorosi o violenti non renderà mai onore alle giuste cause per cui interruppero il proprio lavoro. Quando lo stato decise di imporsi sui lavoratori con provvedimenti del calibro di green pass e obbligo vaccinale, pena licenziamento o sospensione, era doveroso far valere le proprie ragioni e la propria libertà di opporsi. In tutto questo, i sindacati, a braccetto con le autorità, non hanno mai agito, non hanno mai preso provvedimenti che tutelassero i lavoratori.
“Quello di Trieste fu un caso scandaloso che costò il lavoro al povero Stefano Puzzer” ha commentato Borgonovo “Ogni volta che sento parlare Landini e gli altri sindacati mi chiedo dove fossero quando migliaia di persone venivano sospese, perdevano il lavoro, combattevano per i propri diritti contro le imposizioni dello Stato, peraltro volute da partiti che con Landini vanno molto d’accordo. Io Landini me lo ricordo a braccetto con Draghi e non muoveva un dito quando migliaia di lavoratori combattevano in strada. Cos’hanno fatto i sindacati? Chiedevano il vaccino obbligatorio, non hanno mai combattuto per i posti di lavoro, per la gente sospesa“