Siamo a Roma, la manifestazione di sabato 25 novembre contro la violenza sulle donne ha contato più di 500mila persone. Possiamo definirlo un passo in avanti per un’effettiva ‘rivoluzione di genere’? Stiamo passando da un sistema che sembra dare nuovo spazio alle donne e in parte lo fa ma ricade, alla fine, sempre sullo sfruttamento. Si potrebbe definire come un grande inganno. Ci vuole più attenzione sulla violenza però poi occhio, ci sono anche le truffe: andiamo a vedere quando si tratta di aumentare gli stipendi o simili c’è sempre il freno a mano tirato.
Francesco Borgonovo e Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, pongono l’accento sul fatto che durante la manifestazione contro la violenza, un pizzico della stessa è venuta fuori nei confronti della sede di Pro Vita. Ci possono essere movimenti di sinistra, contro il governo, ma per quale motivo bisogna andare ad assaltare una sede del genere? Coghe sottolinea lo shock di aver vissuto un atto di violenza soprattutto in una giornata del genere, anche attraverso atti intimidatori da parte del corteo di sabato di Non una di meno. La folla ha iniziato a premere tra urla e scontri di fronte alla sede, la polizia antisommossa è intervenuta a causa di cori che inneggiavano al fuoco.
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