Il sogno è andato in fumo. Caput mundi, ma solo di nome: di fatto Expo 2030 si svolgerà a Riad. La capitale d’Italia perde un’occasione e la perde male, di fatto umiliata da Riad, che ha una mole di investimenti decisamente differente.
Investimenti sui quali ha indagato Report, ma anche condizioni di vita e diritti decisamente differenti: “Uno dei casi di repressione più recenti è quello di Manahel al-Otaibi, attivista per i diritti delle donne, detenuta dal novembre 2022 e accusate di diffamare il regno. Coloro che sono state scarcerate, come Loujain Al-Hathloul, Nassima al-Sadah e Samar Badawi, rimangono vittime di forti restrizioni“, si legge su Affarinternazionali.it.
Una sconfitta che però evidenzia la grande ipocrisia portata avanti fino ad oggi secondo Enrico Michetti. Secondo il docente di diritto amministrativo “questo dimostra il peso reale dell’Italia e di Roma nel mondo; noi viviamo in un’atmosfera non reale, che è quella mediatica. Roma nel 2008 è fallita, e il giorno prima della dichiarazione di fallimento, nessun giornale aveva detto che c’erano problemi finanziari“.
Ma, tornando all’oggi, “siamo in un ritardo storico, basta vedere quello che fanno le altre capitali, come Londra che ogni anno non si riconosce“.
“L’amministrazione di Roma non c’è. Questa è la cartina di tornasole di come noi veniamo considerati nel mondo, ma il mondo oggi ci dichiara quello che siamo, la realtà. Quella che cercano di coprire tutti i mass media“.
Un silenzio che uccide: “Noi tra un po’ potremo vivere tra l’immondizia, senza il minimo controllo stradale, con metropolitane che si fermano per mesi e con manutenzioni che diventano casi nazionali“.
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