Il mercato tutelato della luce e del gas non avrà la sua ennesima proroga, perché chi se ne preoccupa? Lo Stato, non la concorrenza, fissa le tariffe in bolletta, un capriccio italiano che l’Unione Europea non gradisce. Ma non preoccupatevi, il 10 gennaio del 2024 per il gas e il primo aprile per l’elettricità tutto seguirà il copione stabilito dalla legge. Il decreto energia, senza il tanto discusso rinvio, è un capolavoro di decisioni politiche. Nonostante il Ministero dell’Ambiente protegga infatti “modalità di passaggio morbide per le famiglie”, un tocco di gentilezza riservato agli italiani, le organizzazioni dei consumatori chiedono in vano una proroga a causa della crisi energetica.
Ma perché farlo quando l’Europa ci guarda? E allora il decreto energia, impreziosito da un ingente investimento di 27,4 miliardi di euro, offre anche una deliziosa novità: le Regioni e i Comuni italiani possono candidarsi per ospitare il Deposito Nazionale delle Scorie Nucleari. Certo, perché non accelerare la selezione nell’area di stoccaggio? Nel frattempo le imprese cosiddette energivore, cioè quelle che consumano molta energia, saranno incentivate a costruire delle centrali elettriche a energia pulita, ma solo per i primi tre anni, grazie all’illuminato intervento del GSE. L’Unione Europea, in altri termini, ci ha gentilmente imposto la fine del mercato tutelato, una delle oltre 500 condizioni legate al PNRR.
Una richiesta assurda, accettata con gioia dai governi precedenti e forse sorprendentemente non respinta nemmeno dal governo Meloni. Chissà, forse la tutela era sopravvalutata rispetto alle delizie delle condizioni gentilmente imposte Ecco, vi voglio fare riflettere quando tutti vi raccontano delle meraviglie del PNRR che in una delle 500 e oltre condizioni che ci sono imposte per avere questi meravigliosi benefici l’Unione Europea ci ha gentilmente imposto la fine del mercato tutelato anche per l’energia.
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