Il consiglio dell’Ecofin sotto la presidenza spagnola ha concluso le consultazioni senza risultati tangibili, confermando la tradizionale inefficienza di questi apparati. Il ministro spagnolo dell’economia, Nadia Calvino, ha annunciato che, nonostante l’incapacità di concordare su tutti i fronti politici, giuridici e tecnici, ci si illude che una soluzione politica miracolosa possa emergere nei prossimi giorni, in linea con la proverbiale efficienza degli organismi europei. Nel frattempo, l’approvazione del Recovery Plan di 13 Paesi è stata celebrata come un trionfo.
Con un nuovo PNRR da 194,4 miliardi che ha fatto miracolosamente aumentare le sovvenzioni a 71,8 miliardi mentre i prestiti rimangono invariati a 122,6 miliardi. Tuttavia, le proposte legislative rimaste in sospeso suggeriscono un’incertezza politica che richiederà ancora, molto probabilmente, un ecofin straordinario. Nel contesto la Francia è stata etichettata come la cattiva dell’Eurogruppo, mentre le conclusioni insistono sarcasticamente sulla necessità di una politica di bilancio ancora una volta restrittiva, ignorando quindi gli impatti economici sulle famiglie e sulle imprese e il rialzo dei tassi di interesse.
L’autopunizione insomma europea sembra essere senza fine e l’aggiunta di restrizioni su investimenti essenziali per il recupero dell’economia potrebbe portare a conseguenze che abbiamo già sperimentato a partire dal 2011, dimostrando così che ripetere gli stessi errori per quelli dell’Unione Europea è sempre la strada migliore. L’assurdità di questa situazione è che continuano i mantra. Ve ne accorgete, io ve lo ripeto tutti i giorni.
Le parole austerity, taglio di bilancio, evitare gli sprechi e via discorrendo della spesa pubblica, sono dei mantra con i quali tagliano di fatto sovvenzioni a che cosa? Agli ospedali, agli enti pubblici, a quello che serve per dare servizi pubblici. Ovviamente riducendo i posti di lavoro, creando sfacelo a cascata nell’economia e poi alla fine sui piatti delle famiglie a pranzo avete visto tutti che cosa succede.
Malvezzi quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi