L’ho detto e lo ribadisco ad nauseam. Viviamo nel tempo del pensiero unico politicamente corretto che deve passare necessariamente da un’amministrazione delle parole e del linguaggio. Orwell Docet, il modo migliore per controllare le persone è controllare la loro mente e a sua volta il modo migliore per controllare la mente è controllare e amministrare il linguaggio.
La neolingua in effetti, di Orwelliana memoria, Newspeak, si fonda proprio su questo, su una riscrittura integrale del linguaggio a ciò che esso venga privato delle parole che esprimono la contraddizione e di modo che la contraddizione stessa non appaia mai propriamente visibile, risultando dunque il mondo di conseguenza un mondo senza contraddizioni semplicemente per il fatto che non siamo più in grado di dirle e di pensarle. Questo è il modus operandi tipico della neolingua e possiamo ben dire, con ragion veduta, che il mondo contemporaneo riesca a far apparire perfino Orwell come un dilettante, perché in effetti il nostro mondo è ancora più orwelliano di quello immaginato da Orwell stesso. Voglio portare tra i tanti un esempio possibile, particolarmente consono, con il romanzo di Orwell.
È il caso di Wikipedia, che io già da tempo ho scelto di definire Wokepedia, dato che ormai diventa un coacervo di temi woke e di riscrittura della storia e del presente sulla base delle sensibilità dell’ideologia cosiddetta woke, termine che deriva dall’inglese, più precisamente da un uso gergale. Awake vuol dire stare svegli, essere desti rispetto alle ingiustizie e alle discriminazioni.
Ed è già da tempo l’ideologia Woke uno dei capisaldi del nuovo capitalismo post-1989. Si vede a tal riguardo l’ottimo libro di Carl Rhodes “Woke Capitalism”, tradotto in italiano con il titolo “Capitalismo Woke. Ebbene, Wokepedia, come ho proposto di ribattezzare Wikipedia, rappresenta un caso emblematico del modus operandi della neolingua orwelliana e della riscrittura orwelliana della storia.
Basti considerare il modo in cui le pagine su Wikipedia vengono continuamente modificate e aggiornate per consolidare l’ordine simbolico dominante. Vi porto alcuni casi emblematici, ai quali naturalmente se ne potrebbero in modo agevole affiancare molti altri. Ricordate la terribile strage di Odessa? Ebbene, la pagina Wikipedia ha cambiato la connotazione e la descrizione di quella strage da quando il conflitto con l’Ucraina è principiato nel 2022.
Analogamente, ricordate il battaglione Azov? Un gruppo di neonazisti, nei simboli e negli intenti, che ora sono stati riabilitati in quanto combattono dalla parte che l’Occidente ha deciso essere quella giusta, cioè la parte dell’Ucraina del guitto Zelensky, attore nato con la N maiuscola, ebbene anche quella pagina di Wikipedia è stata prontamente riscritta per giustificare, quando non direttamente celebrare, il battaglione Azov. E che dire poi dei virologi come Tarro che venivano un tempo celebrati come veri e propri punti di riferimento imprescindibili della virologia e che dal 2020, anche su Wikipedia, hanno visto decisamente cambiare il proprio profilo e la propria presentazione. Insomma, davvero in termini orwelliani, la storia è diventata un palinsesto che può essere riscritto sempre da capo sulla base degli interessi e delle sensibilità dominanti.
Ecco perché Wikipedia, che era nata come un nobile progetto teso a garantire un sapere enciclopedico, libero e accessibile a tutti, già da tempo è divenuta Wokepedia, una sorta di piattaforma e di gran cassa di rilancio e di ridefinizione del pensiero unico e della nuova ideologia Woke di completamento del neoliberismo progressista.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro