La senatrice Mennuni di Fratelli d’Italia ha proposto un disegno di legge che vieta ai presidi delle scuole di impedire di fare il presepe. Non è un obbligo di farlo, e non è nemmeno un modo di non parlare d’altro. C’è un sacerdote, Don Vitaliano della Sala, che ha fatto un presepe con due mamme accanto al Bambinello, che teoricamente andrebbe messo a Natale. Gasparri ha sostenuto che sia blasfemo, io ho qualche perplessità su questo presepe: almeno a livello simbolico mi sembra discutibile. Viene fatto in provincia di Avellino e di sicuro Don Vitaliano ha ottenuto quello che voleva, visto che ora tutti parlano di lui.
Simone Pillon, ex parlamentare della Lega, si dice molto critico sulla provocazione del parroco: “Un continuo forzare la mano che non viene dal nulla, fa parte di una strategia precisa: colonizzare tutti gli ambiti con il messaggio LGBT. Per cui bisogna parlare di LGBT e abituare la gente ai concetti LGBT ovunque, nella scuola, in tv, e ora anche nelle chiese e nel presepe. Io credo che questo modo di fare sia blasfemo. Qui il messaggio è quello di togliere San Giuseppe, togliere la figura del padre dicendo che va bene così. Questa è la parte a cui ci vogliono abituare”.
Giorgio Bozzo, autore del Podcast “Le radici dell’orgoglio”, non crede ci siano volontà distruttive in un gesto pur provocatorio: “Il Natale è una festa importantissima e simbolica, Don Vitaliano forse voleva sottolineare che ci sono anche altre genitorialità, e tra queste possono esserci anche due mamme. Che questo possa turbare lo comprendo, è una provocazione, ma non la giudico come distruttiva di qualcosa. Oggi noi persone che viviamo nel 2024 dobbiamo confrontarci anche con novità che esistono e vanno riconosciute anche nel loro valore”.