Fa indubbiamente discutere, ma è altresì va detto perfettamente in linea con i tempi bizzarri che stiamo vivendo, la scelta di Don Vitaliano della Sala di allestire un presepe davvero sui generis nella parrocchia di Capocastello. Qual è la scelta effettuata da Don Vitaliano dunque? Ebbene, il prete ha allestito un presepe dal quale è esclusa la statuina di San Giuseppe, sostituita con una seconda figura femminile che affianca la Madonna. In sostanza, il presepe di Don Vitaliano ha due Madonne ed è senza Giuseppe.
Un presepe, dicevo, sicuramente curioso, ma altresì va detto in linea con i nostri tempi confusi che stiamo vivendo, nostro malgrado. Tempi che, come sappiamo, hanno già da parecchi giorni e mesi e anche anni, dirò di più, dichiarato una guerra in nome del liberal progressismo a ogni superstite idea di famiglia, di divinità e di sacertà. E ora è particolarmente curioso, ma fino a un certo punto, che anche la chiesa, o meglio la neochiesa liberal progressista, si stia piegando a queste tendenze coerenti con il neoliberismo progressista della globalizzazione dominante.
Come più volte ho ricordato, la Chiesa, che con Ratzinger era baluardo di resistenza contro la civiltà tecnomorfa dei mercati, con Bergoglio ha compiuto una vera e propria strambata e ha preso indefessamente a difendere l’ordine della globalizzazione neoliberale fino a divenirne in qualche modo ancella e gran cassa di riferimento. a furia di aprirsi al mundus il cristianesimo evapora senza più lasciare traccia e del resto la nostra società è una società senza padri senza padre eterno e perfino senza papa considerando il particolare statuto di Bergoglio sul quale più volte abbiamo richiamato l’attenzione. Curioso poi il fatto che vi siano due madonne nel presepe di questo prete così discusso in questi giorni. Due madonne.
Bisognerebbe far notare garbatamente al prete che sicuramente si tratta di una concessione al neoliberismo progressista Ma si tratta altresì di una concessione che entra direttamente in contrasto con i dogmi del cristianesimo, per il quale cristianesimo, come è noto, la Madonna era una, una soltanto. Maria diede alla luce il piccolo Gesù. Non certo due, tre o quattro, a seconda dei gusti del momento.
Insomma, un presepe progressista, un presepe arcobaleno, un presepe politicamente corretto. E non ci stupiremmo davvero se un domani il presepe venisse costruito dalla stessa Chiesa come vuoto per assecondare fino in fondo i teoremi disidentificanti del politicamente corretto. quel politicamente corretto per il quale già Giuseppe è stato liquidato in quanto maschio e perciò stesso colpevole di patriarcato, in cui magari spariranno domani anche gli animali per non urtare le sensibilità degli animalisti, in cui non vi saranno più simboli del sacro per non urtare i laici.
Insomma, il presepe politicamente corretto sarà quello vuoto, dove tutt’al più saranno esposte pubblicità delle multinazionali e messaggi degli influencer politicamente corretti. Ecco quindi che la mossa di Don Vitaliano, sicuramente coerente con l’ordine del liberal progressismo, segna una volta di più un passaggio decisivo per quella che ho definito più volte l’evaporazione del cristianesimo