Le proteste degli agricoltori imperversano in Europa: azioni popolari si registrano in Germania, Belgio, Francia, Romania e Olanda.
Sulla scia dell’ideologia Green a Dicembre il governo tedesco ha deciso di tagliare le sovvenzioni al settore agricolo, tra cui gli sgravi fiscali sui carburanti.
Mentre gli agricoltori tedeschi continuano a riversarsi nelle piazze, stanno confluendo in Germania i colleghi polacchi, svizzeri, francesi, olandesi e belgi.
Anche in Francia si è accesa la protesta a causa dei ritardi nei pagamenti dei sussidi agli agricoltori.
Ma in Italia cosa succede?
La calma sembra piatta a fronte di decisioni come quella dell’Emilia Romagna.
A partire dal 2024 infatti, il piano Bonaccini è quello di incentivare gli agricoltori a lasciare incolti gli appezzamenti in cambio di una somma dai 500 ai 1500 euro l’anno.
Il silenzio però non è assoluto.
Gli agricoltori siciliani sono scesi in piazza tre giorni fa, con il movimento Forconi, ma la protesta di Palermo sembra destinata a divampare in tutto il Paese.
Un tentativo di rendere nazionale la mobilitazione potrebbe essere fatto dalla prossima settimana.
Il 22 Gennaio centinaia di lavoratori potrebbero mobilitarsi per far valere i propri diritti.
Tra le battaglie principali quella di garantire la sopravvivenza del mondo agricolo, soprattutto dopo la recente chiusura di molte aziende.
Con normative europee sempre più green e distanti da una corretta retribuzione, la battaglia degli agricoltori non sembra destinata a spegnersi in fretta.