Operazione povertà

“Da domani non pago più le tasse attenderò le prossime feste e farò irruzione presso l’abitazione di un povero disgraziato che magari l’ha acquistata con un mutuo trentennale sulle spalle e che in quel momento è fuori casa. Quindi con la mia famiglia composta anche da minori una volta entrato nella nuova abitazione occupata con scasso cambierò la serratura e lì mi stabilirò da ‘povero’. Venderò tutti i miei beni tanto da risultare nullatenente e quindi pronto per un buon reddito di cittadinanza e naturalmente non pagherò le bollette. Qualora poi, avessero l’ardire mi staccarmi l’energia elettrica invocherò l’intervento del Santo Padre perché mi invii immediatamente il suo elemosiniere a restituirmi la luce che merito”.

Vantaggi dell’operazione “Povero”:
1) casa a costo zero
2) utenze a costo zero
3) proventi privati da vendita esentasse
4) acquisizione dei requisiti per il reddito di cittadinanza
5) manutenzione ordinaria (riallacci abusivi) gratis, con la benedizione del Santo Padre.

Non è tanto il gesto a caldo dell’elemosiniere a destare sconcerto, ma la candida difesa successiva quasi a nobilitare l’iniziativa.

Da cittadino e da cattolico sono disgustato, la provocazione di cui sopra indica la via più diretta per portare un Paese ed una Democrazia allo sfascio (chiaramente io non riuscirei a fare una cosa del genere neanche con una pistola puntata alla tempia).

Art. 1 della Costituzione: L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.

SUL LAVORO DI CHI ? Vi chiedo delle risposte perché io francamente non riesco più a comprendere ed inizio a pensare che il cittadino sbagliato sia io.