Il ricordo di Gigi Riva sporcato dai fischi in Supercoppa ▷ Sabatini: “Erano tutti tifosi finti”

Ieri all’età di 79 anni, a causa di un malore, è morto Gigi Riva. Il Campione italiano ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio, oltre a un legame unico con la terra che aveva scelto, la Sardegna. Se ne va uno dei calciatori più forti della storia del calcio, capace di portare il Cagliari allo scudetto nel 1970 e di segnare il maggior numero di gol con la Nazionale Italiana. Ieri a Riad durante la finale di Supercoppa italiana tra Inter e Napoli è arrivata la notizia della morte di Riva, così nel fine primo tempo è stato annunciato un minuto di silenzio in sua memoria. Minuto di silenzio che però non è stato rispettato dai presenti allo stadio, che hanno fischiato per tutto il tempo.

Sandro Sabatini ricorda il campione italiano e denuncia quanto accaduto ieri in terra araba: “Quando vedevi Gigi Riva ti veniva da abbassare lo sguardo, ti veniva da essere rispettoso quasi al confine del timore di trovarsi davanti un uomo, un giocatore, un mito, un personaggio, un italiano e un sardo con quella personalità. Ringrazio che l’unica foto che ho con lui sia venuta con gli occhi chiusi… Perché c’è il rispetto che ieri sera è mancato Per Gigi Riva. Perché con questa operazione alla quale Casini vuole dare seguito, perché ieri ha proposto di fare una giornata di Serie A all’estero… Poi vai all’estero e c’è il minuto di silenzio per un mito, ma siccome erano tutti tifosi finti, arabi veri ma tifosi finti hanno fischiato. Gli arabi hanno fischiato il minuto di silenzio perché da loro il minuto di silenzio non si fa, non si usa, non è previsto dalla loro religione. Ma anche se non è previsto dalla loro religione il minuto di silenzio è nostro, è della nostra partita, quello che non ha capito il Presidente della Lega Casini, lui pensa che il calcio italiano sia la partita 11 contro 11. Ma il calcio italiano è Roma, è Gigi Riva, è la Curva sud, è il Derby di Milano, è la tradizione. Non è che per far conoscere il Colosseo abbiamo portato il Colosseo a Riad, oppure per far conoscere la Scala abbiamo portato la scala ad Abu Dhabi. Siamo a un’idea che mi ha lasciato sconcertato proprio”.

Nando Orsi lega il rapporto di Riva alla Sardegna: “Io penso che chiuda il cerchio di un’altra epoca, che però è un’epoca che si riproporrà per sempre a livello calcistico, Gigi Riva è stato l’icona più importante secondo me , non dico della Prima Repubblica però di un calcio antico. Tanto che lui andò al Cagliari rifiutando più volte le proposte della Juventus di Agnelli. Non potete immaginare quello che è Riva per la Sardegna.