Una notizia passata sotto le ampie paginate sulla pasta Rummo, su Chiara Ferragni e sui premi Oscar, eppure un fatto piuttosto importante per la democrazia in Europa.
L’Unione Europea sta tentando da qualche mese di regolamentare l’intelligenza artificiale nel cosiddetto AI act, un atto dovuto, considerando che dopo l’esplosione di chat GPT le possibilità digitali – e non solo – sono diventate infinite. Basti pensare al fatto che ora è possibile sostituire i volti con precisione infinitesimale, dunque far dire a chiunque qualunque cosa vogliamo: poco importa che non sia vero, una volta online dura è la strada per ristabilire la verità.
E’ chiaramente solo un esempio dei molteplici pericoli che comporta lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, ma nel caso denunciato da Francesca Donato, il pericolo deriva dall’uomo, e più precisamente dalla presidenza spagnola.
Se infatti l’intenzione è regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale, tra gli argomenti normati c’è quello del riconoscimento facciale: con una modifica di alcuni eurodeputati rispetto all’accordo interistituzionale che qualche giorno fa era stato stretto nel negoziato, è stato autorizzato il riconoscimento facciale postumo. Vediamo cosa vuol dire.
Se nel precedente accordo il riconoscimento facciale dei cittadini restava vietato in tutta l’UE, e sarebbe stato possibile solo previa autorizzazione di un magistrato (nel caso di reati molto gravi), in base a questa modifica sarebbe invece consentito il riconoscimento facciale dei cittadini anche per reati molto lievi: basta l’autorizzazione di un’autorità amministrativa.
La palla ora passerà al governo italiano, che avrà la possibilità – una volta esaminato il testo – di opporsi o meno al passaggio di questa modifica, altrimenti tutto verrà rimandato in Plenaria. A quel punto però le cose si farebbero difficili, visto che per un emendamento (contenente un’eventuale modifica al testo o un annullamento) sarebbe necessaria la maggioranza del Parlamento Europeo.
Ma come mai, per l’eurodeputata Francesca Donato, la notizia sta passando così sotto silenzio?
“Viene da pensare che ci sia davvero l’intenzione di trasformare l’Unione Europea in una sorta di Repubblica Popolare cinese 2.0, cioè un sistema totalitario di controllo assoluto dell’individuo dove la libertà di movimento, di espressione e tutte le altre libertà individuali vengono compresse al lumicino. Dove la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali viene azzerata“, dice a ‘Lavori in Corso’.
Ascoltate l’intervento da Stefano Molinari.
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