Si parla senza tregua e con preoccupazione della nuova emergenza, la nuova pandemia detta provvisoriamente pandemia X. Il tema, peraltro, come sappiamo, è stato anche al centro del forum economico mondiale della cittadina elvetica di Davos, sede del noto raduno degli oligarchi plutocrati no-border del turbocapitalismo sotto legida di Klaus Schwab. I quali plutocrati, con preoccupazione, hanno lanciato l’allarme in relazione al possibile esplodere di una nuova emergenza, di una nuova pandemia che hanno protempore battezzato Emergenza X. Per parte sua, l’immarcescibile dottoressa Ilaria Capua non ha mancato di sottolineare come presto potrà arrivare una nuova emergenza pandemica. E il governo della destra bluette neoliberale, capitanato da Giorgia Meloni, ha nei giorni scorsi approvato il nuovo piano pandemico. Piano pandemico che durerà fino al 2028 e nel quale, come già abbiamo sottolineato, compaiono in primo piano le già sperimentate tragicamente misure dei confinamenti domiciliari coatti e delle benedizioni con il Siero Santissimo per tutti. Insomma, credo che possiamo ragionevolmente dire che l’emergenza non è mai finita, ma che ha solo attraversato una provvisoria, per quanto lunga, fase 2. Possiamo davvero asserire, forse, che il rocchetto o yo-yo emergenziale, dopo il transito per la lunga fase 2 dell’emergenza attenuata, si accinge ora a fare ritorno alla fase 1 dell’emergenza acuta e delle conseguenti misure repressive: lockdown e divieti di assemblea.
Limitazioni di ogni tipo e naturalmente, dulcis in fundo, le benedizioni coatte col Santissimo Siero e magari anche mediante il ripristino dell’infame tessera verde della discriminazione e del controllo biopolitico totale e totalitario. E’ una possibilità ermeneutica, sia chiaro, non una certezza dogmatica. Tuttavia dall’emergenza abbiamo appreso molto. In primo luogo abbiamo appreso il fatto che l’emergenza stessa coincide con la nuova normalità del capitalismo della sorveglianza, vuoi anche con il suo specifico metodo di governo. Metodo di governo che, lo abbiamo appreso sulla nostra pelle e anche sotto la nostra pelle, utilizza l’emergenza per imporre misure inaccettabili. Misure inaccettabili che mai si riuscirebbero a imporre in assenza dell’emergenza stessa.
Misure che vengono presentate come atte a controllare l’emergenza incontrollabile, misure che vengono presentate more solito come finalizzate al nostro bene, quando in realtà appaiono sotto ogni profilo misure repressive, politiche, niente affatto medico-scientifiche. A ogni modo scopriremo presto come andranno realmente le cose, ma nulla ci lascia sperare in un orizzonte positivo. Possiamo ben dire, forse, che l’emergenza non è mai finita e che il fatto che ora torni una nuova emergenza X sia del tutto coerente con l’ordine governamentale del neoliberismo e del suo uso dell’emergenza terapeutica e ambientale, climatica e bellica, come Ars Regendi. L’abbiamo sottolineato più volte e spiace dover riconoscere che le nostre analisi trovano ora conferma già solo nell’ordine discorsivo dispiegato in questi giorni. Un ordine discorsivo che, incentrato sull’emergenza permanente, già va a ipotecare pesantemente il nostro futuro, presentandoci di fatto uno scenario contraddistinto dall’emergenza e dal ritorno delle misure repressive connesse all’emergenza stessa.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro