La maestra italiana Ilaria Salis è detenuta nelle carceri di Budapest da Febbraio 2023. La donna è comparsa davanti al giudice con mani e piedi incatenate da lucchetti di cuoio. La maestra si trova in carcere per aver aggredito dei neonazisti durante una manifestazione denominata “La Giornata dell’Onore”. Le condizioni in cui la Salis è stata trascinata in aula hanno fatto molto discutere l’opinione pubblica, tanto da spingere la Presidente del Consiglio Meloni ad un faccia a faccia il con premier ungherese Viktor Orban. “Non è stata isolata dal mondo” ha detto Orban “Nel sistema ungherese la magistratura non dipende dal governo ma dal parlamento: è totalmente indipendente dal governo”.
Francesco Borgonovo intervista a Punto e Accapo il Giornalista Mirko Ciminiello, anche in merito al recente articolo di Concita De Gregorio: “Una maestra come Ilaria”. De Gregorio che scrive su la Repubblica, che anche lei vorrebbe una maestra che insegnasse ai suoi studenti a combattere per i propri ideali, un pensiero opposto a quello di Salvini.
“Avrei preferito avere insegnanti che non parlassero di politica, ma si limitassero a parlare di grammatica” dice Ciminiello “è ovvio che questo caso è molto politicizzato e ci sono anche dei cortocircuiti interni alla pletora di media soprattutto progressisti” dice il Giornalista “qualcuno anche a Destra, ma per lo più sono i media come Repubblica che cavalcano il caso, ma non è l’unico ovviamente”.
“Io rivoglio insegnanti indottrinati dal ventennio“ provoca un ascoltatore con un messaggio in diretta.
“Io sono cresciuto in una città di sinistra e soprattutto al liceo ho avuto insegnanti molto di sinistra” afferma Borgonovo “ma siamo sicuri che se ci fosse stato qualcuno che avesse preso le parti della Destra, ci sarebbe stato lo stesso trattamento? Secondo me no”.
Effettivamente De Gregorio tesse le lodi solo di una maestra di sinistra, ma a scuola andrebbero bene anche le Salis di Destra.
“Non saprei ma tendo a dubitarne” conferma Ciminiello, una domanda è lecita però: “se non ci fosse stato di mezzo il governo di Orban che è il più odiato dai media progressisti di tutta Europa, ci sarebbe stato lo stesso accanimento sull’argomento?”.
“In ogni caso e portare un detenuto in catene è allucinante da ogni punto di vista e i diritti di ogni essere umano vanno rispettati sempre e comunque” dice Ciminiello “e la presunzione di innocenza è uno dei capi saldi del diritti, anche se ogni tanto qualcuno se lo dimentica, che sono gli stessi che cavalcano il caso dall’altra parte: quando prima parlavo di cortocircuiti“.
Gli ascoltatori non si risparmiano nei commenti: “Sono abbastanza convinto che se Ilaria fosse stata accusata di aver aggredito una coppia Lgbtq, i media avrebbero applaudito alla scelta delle catene”. “Questo può darsi” afferma Borgonovo: un’altra provocazione interessante.