Le carte sono sul tavolo, la realtà dietro alcune vicende viene finalmente a galla. Quanto accaduto durante pandemia e campagna vaccinale prende contorni sempre più definiti. Ma non è il tempo dello scontro secondo Fabio Duranti, certi dati, documenti, informazioni, devono essere usati non per attaccare chi ha avuto paura, ma per tornare ad essere uniti: “La natura di alcuni di noi ha fatto sì che con quella paura indotta, abbia, come si dice a Roma, sbroccato. Ma Vasco Rossi che si metteva le mascherine nelle mani? Una delle più grandi delusioni per quello che mi riguarda, uno dei miei idoli, con le mascherine sulle mani, che inveiva contro i cosiddetti Novax, perché aveva paura. Io comprendo anche chi si può essere spaventato, ripeto, dal Presidente in giù. Però adesso è il momento della riconciliazione. Va evitata la strumentalizzazione sotto forma di ricatto, le querele. Una forma di intimidazione per cui poi devi spendere dei soldi, quindi bisogna sempre evitare di cadere nella loro trappola. Nella trappola della provocazione nell’attesa di una reazione e quindi di una loro azione alla reazione. Quando uno stupido dall’altra parte, oppure una persona furba, vuole fregarvi cerca di portare il discorso dalla sua parte nel territorio dove lui è più forte e voi dovete uscirne fuori”.
Secondo Duranti, è comunque ancora necessario mettere in luce bugie che ci sono state raccontate e che sono state prese come base di certi attacchi: “Noi continueremo a mostrare al pubblico, alla gente quello che è stata una vostra cosa gravissima. Quello che è stato un atteggiamento violento nei confronti delle persone per bene. Quello mostriamo e lasciamo che la gente giudichi. E vi chiediamo: perché vi siete sbagliati? Noi abbiamo una poltrona e un microfono. Lì c’è un posto dove ci venite a raccontare perché Ma siccome è complesso provarlo, basta allontanarsene, basta lavorare per fare in modo tale che nei sistemi democratici queste persone vengano messe da una parte. Bonaccini affermava: ‘Scandaloso che i sanitari Novax rimangano al loro posto’. Ma tu che ne sai? Che ne sai tu? Che ne sai? Perché? Sei forse tu uno scienziato che partecipa ai gruppi di controllo? Perché è scandaloso? Che hanno fatto di male. Abbiamo scoperto nulla, no? Anzi era al contrario. E quindi? Ti sei scusato per questo? No. E quindi anche tu nell’elenco”.