“Ho un solo rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera“.
E’ una citazione celeberrima di Daniele De Rossi, a cui comunque va ricordato che la sua carriera non è stata tra le meno durature, per usare un eufemismo.
Quello che per tutti resterà sempre il Capitan Futuro ha terminato ufficialmente la lunga storia d’amore con la Roma, iniziata nel lontano 2001, quando la società giallorossa lo prelevò dall’Ostiamare, dove da tutti era soprannominato “Nino”, per la capigliatura che lo faceva somigliare al cantante napoletano.
Diciotto anni da innamorato, ma la storia finisce “solo” in campo e continua nonostante il forte centrocampista romano proseguirà la sua carriera in MLS.
Diciotto anni che non vi stiamo a riassumere, perché ineffabili per chiunque non sia romanista e per chi non l’abbia amato e non l’abbia ammirato sollevare la Coppa del Mondo, apparire nella copertina della simulazione calcistica più celebre al mondo (FIFA 2009), sfiorare il tanto agognato scudetto nel 2010, e, impresa più ardua, entrare nei cuori giallorossi similmente a come fatto dal Capitano Eterno, quel Francesco Totti che lo ha tenuto sotto la sua ombra protettiva, oscurandolo allo stesso tempo.
Un periodo temporale vastissimo separa il suo esordio agli ordini di Fabio Capello dall’addio nel secondo periodo romano di Claudio Ranieri, ma nel 2001 la gente non solo non aveva paura dell’olio di palma: ecco com’era il mondo all’esordio di De Rossi.
1 gennaio 2002: L’euro entra in circolazione
Quando De Rossi era già un professionista c’era ancora la lira, in Italia definitivamente sostituita dalla nuova moneta europea nel febbraio 2002.
I primi cenni di indignazione si ebbero per il rialzo del prezzo della benzina che superò il valore delle 2000 lire al litro: 1,040€. Bei tempi eh?
Le hit
All’esordio di De Rossi era appena uscita “Perdono”, di Tiziano Ferro, ma anche “Tre parole”, di Valeria Rossi anche se dubitiamo che facessero parte della playlist del centrocampista prima di entrare in campo, forse sarebbe stata più idonea “In the end” dei Linkin Park. Ah, non esistevano le playlist.
Tecnologia: esce l’iPod
Non esistevano perché l’iPod presentato da Steve Jobs davanti a un pubblico attonito era appena uscito.
Nessun touch né selfie: solo musica e cuffiette rigorosamente “a filo”, ma per chi c’era allora si trattava di un accessorio assolutamente rivoluzionario, altro che walkman.
Era appena nato Wikipedia
Ebbene sì, un dettaglio non da poco. Immaginiamo gli sguardi sconvolti dei millennial che stanno leggendo quest’articolo, pensando alle ricerche da fare addirittura tramite le enciclopedie cartacee, o magari in biblioteca. Il sito più famoso al mondo aveva appena detto “Hello, world“: la dichiarazione di chi avrebbe aiutato tanti studenti, con la consapevolezza di chi li ha salvati tutti.
Gli Stati Uniti dichiarano guerra all’Afghanistan
Ancora scosse dall’attentato più famoso e orribile dell’11 settembre , mentre nel mondo si diffonde l’ allarme batteriologico, Il 7 ottobre forze americane e britanniche cominciano il bombardamento dell’Afghanistan. L’Europa e la Nato si schierano a fianco degli Usa.
Microsoft lancia l’X-Box
L’anima di un computer nascosta nell’involucro di una console. L’hardware appartiene a un pc: questo per provare a sbaragliare i colossi Nintendo e Playstation, che però sono insuperabili. Dopo un inizio in salita operò la microsoft raggiunge il frutto dell’idea, grazie anche al lancio di sfide online tra giocatori di tutto il mondo.
Aprono i primi Apple Store
Allora i cellulari di un calciatore erano simili a quelli dei comuni mortali, magari a “conchiglia” con piega centrale. Non sappiamo se Daniele De Rossi possedesse un Nokia 3310, ma di certo c’è che gli Apple store di lì a qualche anno monopolizzeranno il mercato della telefonia e non solo. Comici i titoli dei giornali, che chiamarono l’inizio dell’espansione dei negozi della mela morsicata un “suicidio finanziario“.
Mark Zuckerberg era ancora uno studente
E facebook non era ancora nella sua mente né il chiodo fisso degli adolescenti (e dei cinquantenni). L’imprenditore statunitense si stava a malapena iscrivendo ad Harvard, e di lì a poco avrebbe iniziato a inserire foto in un programma per giudicare quale fosse il profilo più “figo”: in tal senso Facebook non si è molto discostato da quella filosofia.
I Matia Bazar vincono il festival di Sanremo
De Rossi non aveva ancora segnato il suo primo gol in campionato quando Pippo Baudo era già tornato a condurre il festival. Al suo fianco due giovani vallette, Manuela Arcuri da una parte, Vittoria Belvedere dall’altra in un quadretto che vide vincitori i Matia Bazar, con “Messaggio d’amore“. Al secondo posto un’indimenticata Alexia, che cantava “Dimmi come posso fare“: davvero altri tempi.
Alessio De Paolis