La norma sui limiti di velocità é stata introdotta a Bologna dal Sindaco Matteo Lepore e ha fatto storcere il naso a molti. Il dibattito intorno ai 30 km/h ha spezzato in due l’Italia tra chi promuove la norma e chi non é d’accordo. Ridurre il limite di velocità significherebbe per molti tutelare la sicurezza di chi guida e di chi non é al volante. Il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi si é dichiarato favorevole alla norma promossa da Lepore, ma si é anche lasciato andare a dichiarazioni piuttosto singolari..
Parisi ha ribadito l’importanza di diminuire i pedoni che muoiono in Italia, ma anche detto che “In Italia ci sono 400 pedonicidi, contro un centinaio di femminicidi“ ha detto “metà dei pedonicidi sono in realtà femminicidi perché i guidatori sono quasi sempre maschi che ammazzano e la metà delle vittime sono donne, quindi ai 100 femminicidi si aggiungo 200 femminicidi di pedoni. È una situazione che dobbiamo assolutamente risolvere”.
“Le chiacchiere stanno a 0” dice Fabio Duranti “dove sono le statistiche? Dove non ci sono i limiti, si muore di più o di meno?”. Una domanda che somiglia molto a quella che avremmo dovuto farci all’epoca dei vaccini.
“La velocità conta molto meno rispetto ai fattori che mettono in atto un incidente grave: distrazione, uso del telefono, abuso di sostanze” dice Duranti. Ma perché ci fanno credere il contrario? “E’ una questione di propaganda” dice Borgonovo ospite a Un Giorno Speciale.
Parisi ritiene quindi che detenere il limite di velocità di 30 km/h, possa evitare di mietere vittime soprattutto femminili. Un’opinione che non é condivisa da molti e proprio per questo motivo sorge spontanea una domanda: “Perché un medico normale non può parlare di virus, mentre invece il Premio Nobel per la Fisica può parlare di qualunque cosa? Dal green, ai 30 all’ora?” chiede Borgonovo.
Per la natura dell’intenzione, i femminicidi sono considerati omicidi intenzionali, a differenza dell’incidente stradale che é un avvenimento casuale. “Questa é semplicemente un’ideologia“ dice Borgonovo.
“A me sembra che i Nobel ormai siano caduti disgrazia..” conclude Duranti.