Il 2023 ha visto le banche italiane registrare dei profitti netti in deciso aumento. Quanto? +64% rispetto all’anno precedente.
Insomma, un risultato straordinario che è stato trainato da importanti istituti bancari. Parliamo insomma di banche quotate, banche importanti. Anche le banche di dimensione media e medio-piccola hanno però contribuito a questo boom del settore bancario nello scorso anno, portando il totale degli utili a 22,5 miliardi.
Insomma, le banche godono di una ottima salute.
L’aumento dei profitti è favorito dal rialzo dei tassi deciso dalla BCE.
E sì, perché bisogna fare un piccolo inciso: quando aumentano i tassi per scelta della banca centrale ovviamente chi ne beneficia?
Ne beneficiano i prestatori di denaro, non i prenditori di denaro, quindi hanno avuto un problema le imprese e le famiglie e invece un vantaggio le banche. Ha portato questa situazione a generose distribuzioni dei dividendi e anche a buyback azionari, segnando un ritorno al dividendo per alcune banche.
Tuttavia, dietro a questi risultati molto positivi si nasconde anche una realtà controversa, cioè gli utili bancari sono stati ottenuti a spese di chi? Delle famiglie e delle imprese, dei correntisti, insomma con la complicità di un soggetto che dovrebbe rispondere alla politica che si chiama Banca Centrale Europea, e invece risponde a portatori di interesse privato. Le banche hanno aumentato i tassi di interesse sui prestiti mantenendo invece bassi i tassi sui conti e sui depositi. Cioè hanno fatto il loro interesse, hanno dato poca retribuzione del denaro a chi deposita i soldi presso le banche e invece hanno fatto pagare il denaro molto di più a chi in banca va a chiedere un prestito, un mutuo o un finanziamento. Questa dinamica nasce dall’accessione degli Stati ai privati di battere moneta. Un fenomeno evidentemente che solleva degli interrogativi sulla funzione delle banche, soprattutto delle banche centrali.
Io ve la segnalo ormai da anni questa questione e anche nei miei libri la racconto, la spiego, la divulgo.
Insomma, da una parte noi abbiamo banche che celebrano dei risultati record, e dall’altra abbiamo dei correntisti che potrebbero sentirsi esposti a conseguenze di politiche di bilancio finanziarie che favoriscono il settore bancario e i dividendi a scapito degli interessi delle famiglie e delle imprese. C’è un’ultima nota che vi do come esperto di strategia. Guardate che questo è solo un anticipo di quello che succederà sul mercato delle imprese. Le imprese dovranno fare un piano strategico perché avranno bisogno di andarsi a finanziare non più soltanto dalle banche ma anche sul mercato dei capitali di rischio.
Questo riguarderà anche le piccole e medie imprese. Ne parleremo in futuro.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi