Il 15 Febbraio, al cospetto della commissione ECON del parlamento europeo, si è tenuta un’audizione del presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde.
L’eurodeputato per la Lega Antonio Maria Rinaldi ha rivolto alla Lagarde due domande specifiche riguardanti le politiche monetarie della BCE e le notevoli differenze tra i differenziali dei paesi interni all’Eurozona e quelli tra l’Eurozona e gli Stati Uniti.
Per riassumere, la prima domanda dell’Onorevole Rinaldi, secondo quanto riporta ‘Scenari economici’, rivolge al presidente della BCE una richiesta specifica: “Quale può essere una politica monetaria efficace per tutti i paesi dell’Eurozona quando le situazioni economiche si differenziano notevolmente da stato a stato, soprattutto dal punto di vista della dinamica dei prezzi? Abbiamo paesi come l’Italia con un’inflazione sotto l’uno per cento, e altri, come l’Irlanda con inflazione sopra il quattro per cento eppure la politica dei tassi è unica e senza fattori di correzione“
La risposta di Christine Lagarde non risulta specifica quanto la domanda: “La Banca Centrale Europea può elaborare e adottare un’unica politica monetaria, essendo l’Eurozona un’ unico ambiente monetario un’unica area monetaria, la nostra mission è questa. Capisco che qualcuno di voi può avere un interesse specifico, una domanda specifica per un Paese, però noi dobbiamo considerare i dati aggregati per tutta l’Eurozona. e possiamo soltanto elaborare un’unica politica monetaria. Sono le autorità di bilancio che operano diversamente, perché noi non abbiamo un’unione di bilancio. Sui differenziali nel tasso di interesse nell’eurozona, lei ha ragione, soprattutto all’inizio dell’aumento dell’inflazione abbiamo visto dei differenziali notevoli, differenze dovute a circostanze diverse“
La seconda domanda dell’Onorevole Rinaldi verte sul gap economico che intercorre tra Eurozona e Stati Uniti: “In relazione agli ultimi dati sulla crescita economica degli Stati Uniti e rispetto all’Eurozona vorrei chiederle se avete affrontato il tema all’interno del Consiglio della Banca Centrale Europea e su questo differenziale di crescita affinché vi possa essere un’azione di riduzione dei tassi più a breve termine marcata da parte della Banca Centrale Europea rispetto alla Federal Reserve“
Ancora un volta Lagarde controbatte girando intorno al nocciolo della questione, senza fornire una spiegazione accurata: “Abbiamo la memoria corta su questa questione. La crescita nel 2022 era più 1% rispetto agli Stati Uniti. Quindi non è che tutto sia così scontato e ineluttabile come possiamo ritenere e anche negli Stati Uniti ci saranno dei tassi superiori rispetto a quelli dell’Eurozona per tutta una serie di ragioni non da ultima la componente energetica e il sostegno di bilancio che gli Stati Uniti hanno deciso di offrire. Noi seguiamo quello che avviene nel resto del mondo? Certo. Consideriamo gli effetti di spillover, di decisioni che sono assunte altrove e soprattutto a Washington? Sì. Decidiamo autonomamente sulla base di tutti i dati e nel rispetto del nostro mandato? Certamente“
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