I tre tedeschi dell’Inter di Trapattoni hanno lasciato nei ricordi di qualsiasi appassionato di calcio che abbia avuto l’onore di vederli in azione un solco profondissimo. Lothar Matthaus, Andreas Brehme e Jurgen Klinsmann: i tre pilastri teutonici che contribuirono a rendere grande l’Inter a cavallo tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta. Il mondo del calcio piange la scomparsa di uno di quei fantastici tre: Andy Brehme ci lascia a soli 63 anni. Strappato dall’allora presidente Pellegrini al Bayern Monaco, si mise in mostra come “uno dei giocatori più decisivi”, a detta di un certo Ruud Gullit, in maglia neroazzurra dal 1988 al 1992, come attore principale dello scudetto dei record. Terzino di classe, dotato di un sinistro sopraffino che alternava al destro con estrema naturalezza. Nato mediano, di spiccata duttilità tattica e di una grinta inarrestabile, si rese protagonista anche dello storico mondiale vinto dalla Germania in Italia.
Il ricordo dei nostri a Radio Radio Lo Sport
Furio Focolari: “Brehme era un fenomeno, tirava le punizioni di destro e i rigori di sinistro, Indimenticabile.“
Alessandro Vocalelli: “Seguivo l’Argentina ai mondiali del 90 in Italia. Ricordo che lui segnò il rigore decisivo tra le tante polemiche. Sicuramente è stato un grandissimo calciatore e interprete di quel ruolo, calciava egregiamente con entrambi i piedi perché il papà, anche lui ex calciatore, gli aveva detto “se vuoi diventare un calciatore, destro e sinistro devono essere la stessa cosa“
Tony Damascelli: “Ho mille ricordi di Andreas, perché quel mondiale l’ho vissuto non da giornalista ma da responsabile stampa della Germania, vivevo con loro le partite. Ho conosciuto la sua bellissima moglie Susanne. Andy era quasi eclissato dall’importanza a livello mediatico di Jurgen Klinsmann e Matthaus, però per quella nazionale era importantissimo, come lo era per l’Inter di Trapattoni. Era un giocatore così importante che un signore in Brasile decise di chiamare suo figlio Bremer, che adesso gioca nella Juventus.”
Luigi Ferrajolo: “Brehme è stato un terzino sinistro pazzesco. Era uno dei punti di forza dello scudetto dell’Inter di Trapattoni. Fu un’epoca felice quella e lui ne fu un grande protagonista“
Zelijko Pantelic: “Bisogna ricordare che Trapattoni lo trasformò in un terzino, perché lui arrivò dalla Germania come mediano e fu proprio l’intuizione di Trapattoni a contribuire alla crescita di un giocatore fenomenale, che rimarrà per sempre nella memoria dei tifosi dell’Inter“