I giornali e i servizi giornalistici stanno contribuendo a creare un nuovo mito, alimentando inchieste e sospensioni basate su presunte mancanze di responsabilità. Il cittadino, tuttavia, sembra non rendersi conto appieno di questa tendenza. Alcuni si chiedono se ciò che vedono sia reale o se si tratti piuttosto di una sorta di finzione orchestrata, in cui noi siamo i soggetti di un esperimento sociale, osservati e studiati nel nostro comportamento.
Mettere in vetrina una persona, anche basandosi su accuse infondate, può trasformarla in un martire, e persino renderla più attraente agli occhi del pubblico, magari fino a diventare un candidato politico. Ma è davvero solo una questione di mancanza di intelligenza da parte di chi agisce in questo modo, o c’è un disegno più ampio dietro? Queste dinamiche sollevano delle domande fondamentali su come leggere criticamente i giornali e interpretare le informazioni che ci vengono propinate.
Nonostante molti italiani ancora acquistino e leggano i giornali, è evidente che molti di questi media si concentrino su notizie di basso livello, spesso prive di fondamento. Tuttavia, non possiamo ignorare il fatto che molte delle loro predizioni irrazionali si siano poi avverate, mettendo così in discussione la loro credibilità. La campagna denigratoria contro il generale Vannacci, presunto candidato alle elezioni europee, solleva sospetti sulle vere intenzioni dietro questi attacchi mediatici. Ci troviamo di fronte a un esperimento sociale per valutare le reazioni dei cittadini, o si tratta semplicemente di un circo di stupidità?
L’editoriale di Fabio Duranti ai microfoni di ‘Un Giorno Speciale’