E adesso la macchina della propaganda, che come è noto non dorme mai, va ripetendo a tambur battente che Putin è pronto ad attaccare la NATO. Ovviamente non si capisce su che basi facciano affermazioni tanto impegnative e allarmanti, però intanto le fanno e tali affermazioni vengono diffuse urbi et orbi da tutti gli organi della propaganda allineata all’ordine dominante.
Il circo mediatico e il clero giornalistico ripetono pappagallescamente la notizia senza mai peritarsi di dare informazioni più precise, di dare i fondamenti di questa notizia, di spiegare su che basi e perché realmente la Russia di Putin dovrebbe mai invadere l’Occidente e attaccare la NATO. Ovviamente non viene mai mobilitato il benché minimo spirito critico. D’altro canto, lo sappiamo bene, gli organi della propaganda si basano sulla anestetizzazione dello spirito critico e fanno in modo che il pubblico stesso venga educato a diffidare con la parola “complottismo” ogni spirito critico.
Prima si diceva che Putin, ricorderete bene, era pronto ad attaccare i paesi baltici.
E adesso si afferma che Putin ha per obiettivo bellico direttamente la NATO.
Avanzo allora un’ipotesi, non particolarmente rincuorante, mi rendo conto.
Da qualunque prospettiva noi guardiamo alla cosa, pare che l’ordine liberale atlantista stia cercando in ogni guisa di preparare l’opinione pubblica a una possibile guerra preventiva contro la Russia di Putin.
Russia di Putin che viene presentata continuamente come ormai prossima ad attaccare l’Occidente e dunque come tale da richiedere un intervento preventivo da parte dell’Occidente stesso, più precisamente da Washington e dalle sue colonie sottoposte. Detto altrimenti, sembra che l’Occidente a trazione atlantista abbia già deciso di aggredire la Russia e debba solo cercare di indorare la pillola, come usa dire, per l’opinione pubblica, di modo che essa accetti ancora una volta l’inaccettabile.
Perché poi proprio su questo si regge l’ordine discorsivo dominante, il nuovo ordine simbolico di completamento del nuovo ordine mondiale liberal-atlantista: produrre non solo l’inaccettabile, ma anche soggetti che siano pronti, magari con ebete e euforia, ad accettarlo. Ormai lo sappiamo molto bene.
La civiltà del dollaro è specializzata già da tempo in guerre preventive. Guerre preventive che, peraltro, lo ricordiamo, violano ogni norma del diritto internazionale, dacché il diritto internazionale prevede soltanto la possibilità di difendersi nelle guerre subite. È uno dei principi saldissimi del diritto internazionale, quello che va sotto il nome antico di ius ad bellum. Mi rendo conto la mia è un’ipotesi particolarmente inquietante, ma non per questo non dobbiamo seriamente prenderla in esame come realmente possibile.
E ciò anche in ragione del fatto che, come già ricordavo, di guerre preventive negli anni passati la civiltà del hamburger ne ha condotte parecchie, anche se, a onor del vero, mai con potenze di grande portata come la Russia di Putin, dietro la quale, voglio ricordare, vi è anche il dragone cinese, che già da tempo ha capito l’importanza di difendere e supportare la Russia di Putin non tanto per spirito altruistico quanto per interesse personale.
La Cina sa bene che dopo la Russia sarà il suo turno. La Cina sa bene che il vero obiettivo della civiltà del dollaro è soprattutto la Cina stessa, nella misura in cui essa è ormai divenuta, sotto ogni profilo, una potenza in grado di competere con la civiltà del dollaro e, sotto molti profili, già tale da aver superato la civiltà del dollaro.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro