Sembra che qualcuno di Covid e vicende annesse non ne abbia ancora abbastanza.
L’ultima minaccia si chiama passaporto vaccinale. Una sorta di digital green pass europeo da portare con sé durante ogni viaggio che si intende effettuare all’interno dei paesi membri. C’è chi pensava che con il green pass avessimo esaurito i tentativi di minare la libertà personale e di favorire nuovi tipi di discriminazione. Invece no, il passaporto vaccinale potrebbe diventare realtà e l’incubo green pass potrebbe trasformarsi in una condanna definitiva che compromette la libertà di spostamento dei cittadini europei.
L’Avv. Renate Holzeisen ha esposto ai microfoni di Francesco Borgonovo i rischi e le minacce che ne deriverebbero: “Bisogna prendere al più presto, proprio a livello anche di accordi internazionali, una chiara posizione. Una cosa è dare la possibilità al cittadino di dare prova, se ha voglia di farlo, se deve essere fatto su richiesta di un paese terzo, di dover fornire la prova del proprio status vaccinale, la possibilità di darlo anche in via digitale, però deve esserci sempre anche la possibilità di darlo soltanto in via cartacea. Ma questo non può in alcun modo diventare un obbligo e questo è il tema, e su questo assolutamente non vedo alcuna alcuna decisione e dichiarazione che non sia soltanto una dichiarazione così a voce come reazione istantanea dopo che qualcuno ha scoperto che si va esattamente nell’altra direzione, ma bisogna che sia chiarito proprio a livello di conferma del diritto fondamentale dell’essere umano di ogni cittadino, di non avere la necessità di avere un passaporto digitale dove poi ci sono tutti questi dati. Allora c’era sempre la necessità che certi paesi richiedevano certe profilassi, quello esisteva e dunque se qualcuno voleva andare in quel paese aveva la necessità di fornirne prova perché ci sono certi periodi in cui qualche paese richiede appunto una certa la prova di una certa vaccinazione. Però qua si viaggia nella direzione di un passaporto digitale che viene normalizzato, cioè diventa lo strumento ordinario dove praticamente bisognerebbe caricare tutti i propri dati“.
Ascolta l’intervento integrale di Renate Holzeisen e la replica del Sen. Claudio Borghi a ‘Punto e Accapo’