Altolà alla pace: guai a chi non vuole la guerra in Europa.
Stavolta sotto il mirino dell’Occidente ci è finito Papa Francesco.
Bergoglio si è “guadagnato” con una dichiarazione tutto lo sdegno europeo e non solo. Oggetto della critica? L’Ucraina.
“E’ più forte chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà?“. Dal pontefice nient’altro ci si poteva aspettare che il desiderio di un cessate il fuoco. Tuttavia lo stracciamento di vesti ha avuto la meglio sulle aspettative. Tanta la confusione sulle parole di Bergoglio.
La dichiarazione è stata immediatamente riportata come una richiesta di resa, nonostante lo stesso pontefice avesse già precisato: “Negoziare non è la resa“.
Quella “bandiera bianca” ha innervosito gli spettatori del conflitto e forse non è riuscita a Bergoglio come l’aveva pensata. Infatti Parolin, il segretario di Stato vaticano, ha dovuto poi spiegare le parole del Papa, specificando stavolta che la fine dell'”aggressione” sarebbe la prima condizione di pace. Una parte però della dichiarazione di Bergoglio potrebbe risultare invece più significativa: “Quando vedi che sei sconfitto“. Uno scenario, quello di un’operazione ucraina non riuscita, che sembra non venire considerato troppo dalla NATO.
Viene invece sottolineato da Giacomo Gabellini intervistato in diretta da Francesco Borgonovo.
“Il punto è che l’Ucraina è veramente vicina al punto di rottura, non lo dico io ma emerge dai dati piuttosto inequivocabili“.
Il saggista ci tiene a specificare infatti le caratteristiche del conflitto: una guerra di logoramento. In questo tipo di conflitto fondamentale risulterebbe la capacità di “attingere a serbatoi più ampi“. Cosa che la Russia sembrerebbe far meglio dell’Occidente.
L’intervento a Punto e Accapo.