La Commissione europea ha recentemente autorizzato un piano di sovvenzioni per imprese attive nella cosiddetta transizione energetica, per un budget di 1,1 miliardi di euro, parzialmente finanziato dal dispositivo di ripresa e resilienza dell’Italia. Ebbene, le imprese che producono materiali e attrezzature per energie rinnovabili per esempio pannelli solari, turbine eoliche, possono ottenere sovvenzioni fino a 150 milioni di euro ciascuna, 200 milioni per quelli operanti nel mezzogiorno.
Tuttavia, questo suscita preoccupazioni sulla trasparenza della spesa pubblica e sul suo impatto sulla concorrenza interna, con il mercato interno minacciato dalla preferenza data alle imprese sovvenzionate. Questa pratica, sovvenzionata e sponsorizzata da Bruxelles, solleva dei dubbi sulla lealtà della concorrenza nell’Unione Europea e pone degli interrogativi sull’efficacia delle regole nei contesti di crisi. La corsa ai sussidi evidenzia, insomma, le sfide di conciliare la transizione cosiddetta energetica con il rispetto degli impegni di bilancio e della cosiddetta competitività del mercato interno. Insomma, si pone una domanda. Chi paga realmente il conto di questa transizione energetica che sembrerebbe sovvenzionata?
Mentre la concorrenza interna si sgretola, sembra quindi che a Bruxelles la curiosità per le regole svanisca proprio nel momento del bisogno. Qui c’è una vexata questio. Io mi sono occupato di finanza agevolata per circa 14-15 anni. Prima come legislatore poi come consulente di amministrazioni private e pubbliche, prima del pubblico poi del privato. In questi tanti anni che ho visto queste cose mi sono accorto che gli aiuti di Stato distorcono sempre le cose. Perché? Perché dicono dove deve andare l’economia. I soldi degli aiuti di Stato sono presi dagli imprenditori, compreso quelli che non ricevono gli aiuti di Stato. Ricordatevene di questo perché è evidentemente una alterazione chiara delle regole. Loro hanno deciso che si debba andare verso un certo tipo di green. Così ci tassano, chi pagherà i costi saranno i cittadini con le tasse e faremo quello che vogliono loro. Questa è la sintesi della storia. Il resto, finanziamenti agevolati, contributi cosiddetti a fondo perduto, sono tutte balle. Spero di essere stato chiaro.