Undici anni sono passati da quando il mondo ha perso una delle sue più grandi leggende dell’atletica, Pietro Mennea, ma il suo ricordo continua a bruciare luminoso nei nostri cuori. Noto affettuosamente come la “Freccia del Sud”, Mennea non era solo un velocista straordinario, ma anche un’icona dello sport italiano e un simbolo di determinazione, passione e grinta.
Il 21 marzo 2013 il mondo dello sport ha perso un’icona, ma il suo spirito e il suo lascito continuano a vivere nei nostri ricordi e nelle sue straordinarie imprese. La sua incredibile carriera ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’atletica mondiale, con record che sembravano infrangibili e vittorie che rimarranno per sempre incise nella memoria collettiva.
29 medagli di cui 18 d’oro, 4 finali olimpiche consecutive, record sui 200 metri detenuto per 16 anni e quello sui 100 piani detenuto fino al 2018. Pietro Mennea è stato questo e molto altro.
Manuela Olivieri, moglie di Mennea, lo ha ricordato in diretta ai microfoni di Francesco Caselli: “Dopo undici anni dalla sua scomparsa, siamo ancora qui a ricordarlo, e devo dire che ha ancora moltissimi estimatori e amici, tanto che alcuni addirittura lo considerano come una persona a cui vogliono bene. Questo dimostra che ha lasciato un segno indelebile. Come egli stesso diceva, sono proprio queste le cose che mi fanno capire di aver fatto qualcosa di buono. Pietro Mennea era una persona vicina alla gente, e forse molti si identificavano in lui perché era una persona assolutamente normale che aveva dimostrato con impegno che si può raggiungere la vetta del mondo, come aveva fatto lui. Egli sosteneva che se lui ci era riuscito, allora chiunque avrebbe potuto farlo“
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