Prima PayPal, poi SpaceX, Starlink e Tesla, poi Twitter comprato per 44 miliardi di dollari. Ma “se non l’avesse fatto ora sarebbe molto più ricco, ma soprattutto tranquillo”. Le parole di Michael Shellenberger, giornalista statunitense, sono sensate, visto che il patron di X è di nuovo nel mirino di situazioni molto complesse. Questo perché la politica apparentemente inedita del nativo di Pretoria sulla libertà di parola nel suo social ha scosso le abitudini di molti. In particolare, non hanno apprezzato la linea non interventista di Musk le élite. L’Unione Europea, tramite il suo commissario per il mercato interno Thierry Breton, ha dapprima minacciato ritorsioni contro il possessore di Twitter per aver permesso sul suo social troppa “disinformazione”, poi ha fatto un balzo avanti con una procedura d’infrazione.
Stavolta, a non gradire la libertà di parola quasi assoluta, è stato Alexandre de Moraes, Presidente del Tribunale supremo federale del Brasile.
De Moraes ha avviato un’inchiesta contro Elon Musk, che in tweet recenti lo aveva accusato: “Questo giudice ha sfacciatamente e ripetutamente tradito la Costituzione e il popolo brasiliano. Dovrebbe dimettersi o essere messo sotto accusa”.
Il giudice brasiliano aveva richiesto in passato il ban di alcuni account evidentemente ritenuti di “disinformazione”.
Musk avrebbe poi disobbedito, riattivando, in linea con la policy free speech del nuovo Twitter, gli account bloccati.
Così de Moraes lo ha accusato di aver disubbidito a ordini giudiziari.
Qui il video dell’intervento di Shellenberger sottotitolato in italiano.
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