Ha fatto discutere l’ultima intervista di Papa Francesco su padre Georg Gänswein.
Il pontefice ha rivolto critiche al segretario di Benedetto XVI, affermando che “manca di nobiltà e di umanità”.
Questo perché, dice il Papa, “il libro di don Gaenswain è stato pubblicato il giorno della sua sepoltura“.
Gesto non apprezzato, ma dietro potrebbe esserci di più. Bergoglio parla infatti anche di una presunta azione organizzata dei cardinali nelle elezioni del 2005, quando fu eletto Ratzinger. “In quel conclave mi usarono. È successo che ho ottenuto quaranta voti su centoquindici nella Cappella Sistina. Sono bastati per fermare la candidatura del cardinale Joseph Ratzinger, perché, se avessero continuato a votarmi, non sarebbe riuscito a raggiungere i due terzi necessari per essere eletto Papa“.
“Una mistificazione plateale“, commenta Andrea Cionci ai microfoni di Un Giorno Speciale.
“L’attacco a Gänswein? Questo non è piaciuto neanche al mainstream. Perché se la sta prendendo con i cardinali italiani? Perché loro ovviamente sanno tutto. Basta che dicano una parola. Basta che dicano che il Papa è morto il 13 dicembre 2022 e salta tutto per aria“.
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